Victoria’s Secret: azionista accusa i proprietari di “cultura tossica di molestie sessuali”

Victoria’s Secret: azionista accusa i proprietari di “cultura tossica di molestie sessuali”
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Giovedì, l’azionista John Giarratano ha presentato una denuncia in cui sostiene che, a febbraio, la controllata di L Brands Inc. (NYSE:LB) Victoria’s Secret, non ha condiviso i documenti richiesti, affermando altresì che all’interno della società esiste una cultura di molestie sessuali.

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Cosa è successo

A febbraio, Giarratano ha chiesto di esaminare i registri del rivenditore di lingerie, dopo che il New York Times ha pubblicato un rapporto sulla cultura della compagnia basata su bullismo e molestie.

L’intento dell’azionista era quello di indagare su eventuali comportamenti scorretti da parte di Victoria’s Secret o del suo consiglio di amministrazione.

Nella sua denuncia, Giarratano ha affermato che Victoria’s Secret ha una “cultura tossica di molestie sessuali, discriminazione e ritorsioni”, per anni “, ha riferito CNBC.

Perché è importante

Secondo CNBC, il marchio di lingerie avrebbe perso il favore dei clienti. Tra i fattori che influenzano la perdita di interesse nei confronti del brand, troviamo i legami tra l’ex amministratore delegato di L Brands, Les Wexner, e Jeffrey Epstein, accusato di reati sessuali.

A maggio, L Brands ha subito una battuta d’arresto, quando Sycamore Partners ha concluso un accordo relativo all’acquisto di una partecipazione nelle linee Victoria’s Secret Lingerie, Victoria’s Secret Beauty e PINK.

Inoltre, a maggio è stato riferito che L Brands ha intenzione di chiudere 250 negozi Victoria’s Secret negli Stati Uniti e in Canada. A febbraio la compagnia contava un totale di 1.091 negozi, incluso il marchio PINK, in Nord America.

Durante il primo trimestre, conclusosi il 2 maggio 2020, le vendite same-store (ovvero rispetto a quelle realizzate nello stesso periodo dell’anno precedente) di Victoria Secret sono diminuite del 13%, mentre un altro rivenditore di L Brands, Bath Bath & Body Works, ha registrato un aumento delle vendite del 41%.

Le vendite nette del primo trimestre di L Brands sono scese del 37%, da 2,63 miliardi di dollari a 1,65 miliardi di dollari.

Movimento dei prezzi

Giovedì il titolo di di L Brands era in ribasso dello 0,73%, a 17,72 dollari, nella sessione seguente alla chiusura dei mercati. Il titolo aveva chiuso la sessione regolare in aumento dello 2,51%, a 17,85 dollari.