Tesla, è possibile l’inclusione nell’indice S&P 500

La possibilità di inserire TSLA nell’indice delle 500 aziende a maggior capitalizzazione di mercato USA potrebbe supportare prezzi più alti per il titolo  

Tesla, è possibile l’inclusione nell’indice S&P 500
2' di lettura

Mercoledì dopo la chiusura del mercato Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) dovrebbe comunicare i risultati finanziari del secondo trimestre.

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Le previsioni medie di Wall Street indicano una perdita rettificata per azione di 11 centesimi e una perdita netta di 240 milioni di dollari.

Dal momento che a luglio la società ha riferito un numero record di consegne auto, si ipotizza che Tesla sarà in grado di riferire dati positivi per l’intero anno, rendendola dunque idonea a far parte dell’indice azionario S&P 500.

Cosa è successo In uno scenario caratterizzato dalla pandemia, la produzione di Tesla è scesa di quasi il 20%, mentre le consegne di veicoli sono aumentate del 2,5% su base trimestrale. La resilienza dell’azienda agli eventi ha portato a un triplice aumento del prezzo delle azioni.

Il recente ottimismo sulla possibilità di includere l’azienda nell’S&P 500 ha offerto supporto a prezzi più alti.

“L’entusiasmo tra gli investitori è comprensibile”, ha affermato Peter Hillerberg, co-fondatore di ORTEX Analytics.

“La nostra analisi suggerisce che ci sono poco meno di 3 trilioni di dollari in fondi comuni di investimento trasparenti ed ETF che tracciano direttamente i componenti dell’S&P 500. Inoltre vi sono almeno altri 5 trilioni di dollari di attività in fondi che cercano di battere l’indice”.

Le nuove aggiunte nell’indice S&P 500 portano ad una gestione attiva dei fondi, con i fund manager che decidono se sottopesare o sovrappesare, ha affermato Hillerberg.

Perché è importante L’inclusione di Tesla nell’S&P 500 sarebbe un segnale rialzista e farebbe sì che una corposa parte del proprio capitale possa essere investito nel titolo della compagnia.

“Se dovessimo prendere come esempio il prezzo di chiusura di Tesla di giovedì 17 luglio 2020, la società rappresenterebbe lo 0,81% dell’S&P 500”, ha affermato Hillerberg. “Supponendo che ciò porti agli investitori ad allocare lo 0,81% dei 5 trilioni di attività confrontate con l’indice, ciò equivarrebbe a circa 40 miliardi di ordini di acquisto”.

Nonostante l’ingresso nell’indice sia un segnale rialzista, Hillerberg ha affermato che gli acquisti speculativi che circondano l’evento avrebbero superato di gran lunga le notizie stesse.

“Tesla è ora la più grande azienda automobilistica del mondo, e con il flottante entrerebbe nell’S&P 500 al 18° posto, piazzata fra Netflix e Berkshire Hathaway”, ha affermato Hillerberg.

“Quando ciò accadrà, sarà senza dubbio un momento importante per l’azienda e i suoi investitori. Tuttavia, entrambi potrebbero dover mostrare pazienza nei prossimi mesi e attendere un po’ di più prima di ricevere il semaforo verde per l’ingresso nell’indice”.

Foto da Pixabay.