Square, BitGo e Cyclebit: lo stato dell’arte dei pagamenti crypto

Piccole imprese e grandi nomi della Corporate America si orientano gradualmente verso soluzioni di pagamento alternative

Square, BitGo e Cyclebit: lo stato dell’arte dei pagamenti crypto
6' di lettura

Quello che segue è un articolo fornito da un partner per i contenuti di Benzinga

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Le discussioni sulle piattaforme di pagamento in criptovaluta hanno catturato l’attenzione degli investitori di tutto il mondo, in particolare sull’utilità delle valute digitali nel settore della vendita al dettaglio. Ad esempio, la crescita e l’adozione diffusa di “monete stabili” ha spinto 20.000 commercianti ad accettare pagamenti in criptovaluta. L’elenco delle parti interessate alle transazioni in criptovaluta, tuttavia, non è limitato alle piccole imprese; abbiamo visto che aziende come Microsoft, Overstock, Namecheap, Starbucks, Whole Foods, CheapAir, Travala e Expedia hanno spostato la loro attenzione verso il settore.

Il mercato dei pagamenti in criptovaluta vale 250 miliardi di dollari; sebbene ampio, può essere compreso meglio esaminando tre categorie principali: pagamenti al dettaglio P2P, custodia crittografica e infine plug-in e gateway per commercianti.

Cash App di Square – leader nei pagamenti al dettaglio P2P in criptovaluta

Da gennaio il valore di Borsa di Square, Inc. (NYSE:SQ) è cresciuto del 148%; solo lo scorso anno il titolo è cresciuto del 137%. Come affermato dagli analisti, si dovrebbe considerare che se Cash App continuerà a funzionare il prezzo delle azioni SQ potrebbe aumentare del 400% entro 4-5 anni, eguagliando la capitalizzazione di mercato di società come PayPal. Indubbiamente l’azienda ha raccolto l’interesse degli investitori; cosa ancora più importante, ha dimostrato la capacità di generare profitti, come dimostra il suo report degli utili del secondo trimestre 2020, che ha rivelato che l’utile lordo di Cash App è cresciuto del 167%, per un totale di 281 milioni di dollari.

Una spiegazione della popolarità di CashApp può essere attribuita a Bitcoin, poiché la piattaforma consente ai suoi utenti di acquistarlo, venderlo e trasferirlo; ciò è particolarmente significativo, poiché è stato costantemente dimostrato che gli utenti più giovani prediligono questo mezzo di pagamento. Di conseguenza, l’utile lordo di Bitcoin di Square è aumentato del 711%.

Ma l’elenco delle funzionalità offerte da Cash App non finisce qui: una nuova idea attualmente in fase di sperimentazione consentirebbe ai membri del suo servizio ‘Cash App P2P Payments’ di ottenere piccoli prestiti a breve termine. Sono stati offerti prestiti compresi tra 20 e 200 dollari a 1.000 utenti, da rimborsare entro quattro settimane a un tasso di interesse fisso del 5%. Che abbia successo o meno, questo tentativo da parte di Square di valutare altre opzioni è un indicatore della sua volontà di espandere il proprio modello di business.

Si prevede che l’offerta di piccoli prestiti amplierà gli sforzi di Cash App in quest’ambito, ed eventualmente potrebbe diventare una soluzione di pagamento finanziario più completa rispetto a PayPal; in questo senso Square Capital, il ramo prestiti dell’azienda, è stata in grado di supportare per anni i commercianti tramite schemi di microfinanza, e ha persino ricevuto l’approvazione per operare come banca.

Altrettanto importanti da analizzare, tuttavia, sono i concorrenti di Cash App. Ad esempio Coinbase offre ai suoi iscritti la possibilità di prendere in prestito denaro in cambio delle loro partecipazioni in Bitcoin, e sta preparando un’IPO per lanciare una lista d’attesa per i clienti; gli utenti saranno in grado di ottenere prestiti fino al 30% di 20.000 dollari delle loro partecipazioni in Bitcoin a un TAEG dell’8%, che è un’opzione meno competitiva rispetto alla maggior parte delle soluzioni di prestito crittografico rivali. Tuttavia, date le limitazioni normative statunitensi, si prevede che questa soluzione verrà adottata da un gran numero di utenti, poiché non saranno richieste applicazioni speciali o controlli creditizi.

Altri concorrenti chiave, come Venmo e Zelle, hanno promosso i rispettivi programmi di prestiti, suggerendo che anche loro vedono il potenziale delle piattaforme di pagamento P2P; tuttavia, la principale differenza tra Cash App e i suoi competitor risiede nelle sue transazioni in Bitcoin e nei crescenti schemi di prestito.

BitGo – Società di custodia di asset digitali istituzionali

BitGo opera nel settore delle criptovalute come società fiduciaria di sicurezza e asset digitali; la società ha recentemente annunciato l’acquisizione di “Excess Specie Insurance”, mostrando così la sua intenzione di voler competere. La funzione consente agli utenti di acquistare i propri limiti in eccesso dedicati al di sopra della polizza assicurativa da 100 milioni di dollari offerta da BitGo, garantendo un ulteriore livello di protezione alle partecipazioni crittografiche. Fino a poco tempo fa BitGo copriva fino a 100 milioni di dollari in asset digitali detenuti nei propri conti presso società di sicurezza, ma ora è supportato da investitori come Goldman Sachs e Galaxy Digital Ventures.

Una caratteristica distintiva offerta da BitGo è “Wrapped Bitcoin”, un token ERC-20 con un valore fissato in rapporto 1:1 con Bitcoin. BitGo attualmente mantiene al sicuro 46.000 BTC attraverso un complesso sistema protettivo. Eppure l’azienda di Palo Alto non si è fermata qui; il suo portafoglio prodotti si è ampliato per offrire servizi di prestito di asset digitali istituzionali, e attualmente presta Bitcoin (BTC), Ether (ETH), Litecoin (LTC) e stablecoin (criptovalute a volatilità minima).

Lo sforzo più recente di BitGo è stato quello di presentare domanda per diventare custode crittografico qualificato nello Stato di New York; in caso positivo, l’azienda prevede “un vertiginoso aumento della domanda di mercato per i suoi prodotti e servizi da parte di banche, fondi pensione, hedge fund e altri fiduciari”, secondo un annuncio pubblicato il 25 agosto.

Un’altra area di crescita nel settore sono le piattaforme gateway che consentono ai commercianti di accettare pagamenti in criptovaluta in cambio dei loro servizi.

Cyclebit – Accelerazione delle soluzioni di pagamento crittografico per i commercianti

Cyclebit è una nuova azienda che si differenzia offrendo strumenti a costo zero ai rivenditori, consentendo loro di accettare criptovalute per acquisti in negozio, online e in mobilità. Cyclebit ospita 20 delle criptovalute più popolari, collegando i commercianti a una base clienti più ampia. L’azienda attualmente elabora 1 milione di transazioni al mese, con un fatturato annuo di 1 miliardo di dollari.

Cyclebit è uno dei maggiori fornitori di software per mPOS ed e-commerce nell’Europa orientale, con una gamma di soluzioni utilizzate dalle più grandi aziende assicurative, logistiche e di vendita al dettaglio in Canada, Stati Uniti, Thailandia, Vietnam, Giappone ed Europa. Tra i clienti dell’azienda ci sono mercati online, compagnie assicurative e logistiche come Ozon, Lamoda, Delivery Club, Pony Express e DPD.

Nell’insieme di prodotti è inclusa “Cycle-Online”, soluzione di e-commerce innovativa per l’elaborazione dei pagamenti crypto online. Ciò consente agli utenti di accettare pagamenti in criptovaluta in qualsiasi parte del mondo con una protezione completa contro volatilità, chargeback e furto di documenti d’identità. Un’altra soluzione è l’applicazione tap2go, pensata per consentire a qualsiasi smartphone Android dotato di modulo NFC di fungere da terminale per ricevere pagamenti contactless; l’app è conforme agli standard di sicurezza PCI DSS di livello 1 e quindi ha un immenso potenziale sui mercati della Comunità degli Stati Indipendenti come la Russia, dove i pagamenti tramite Google Pay, Apple Pay e Samsung Pay rappresentano ormai quasi l’80% di tutte le transazioni contactless.

Nonostante i numerosi vantaggi dei pagamenti crittografici per commercianti e consumatori, tra cui commissioni limitate, maggiore privacy e minore dipendenza dalle autorità centralizzate, restano alcuni ostacoli da superare: le barriere fiscali o di liquidità per i progetti crypto delle aziende più piccole sono solo due esempi. Ciò che rimane chiaro, tuttavia, è l’enorme potenziale del settore a disposizione di coloro che entrano per primi sul mercato. Per ora, gli analisti restano in attesa di vedere chi avrà successo.