Google e motori di ricerca su Android, nuovo caso antitrust?

Il colosso di Mountain View ha annunciato una lista di search engine vincitori di un’asta che potranno comparire come alternative a Google sugli smartphone

Google e motori di ricerca su Android, nuovo caso antitrust?
2' di lettura

Alphabet Inc (NASDAQ:GOOGL) (NASDAQ:GOOG) sta subendo nuove critiche per il modo in cui consente ai motori di ricerca rivali di ottenere visibilità sul proprio sistema operativo per smartphone Android in Europa.

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Cosa è successo Lunedì la società ha pubblicato un elenco dei vincitori di un’asta che verranno ordinati in modo casuale in una “schermata di scelta” presente sui telefoni Android in Europa.

Alcuni motori di ricerca più piccoli e popolari nel continente, insieme a DuckDuckGo, motore con un approccio orientato alla privacy, non si sono guadagnati un posto nei principali Paesi europei.

I principali operatori della ricerca in rete, come Bing di Microsoft Corporation (NASDAQ:MSFT), hanno ottenuto 13 posti su 31 in Paesi come Francia, Germania, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito.

D’altra parte, DuckDuckGo si è potuta assicurare dei posti soltanto in Bulgaria, Croazia, Islanda e Liechtenstein.

In un post sul suo blog, il motore di ricerca di Paoli, in Pennsylvania, ha criticato “l’asta pay-to-play” di Alphabet, affermando che il menu delle preferenze su Android “non è progettato correttamente”.

DuckDuckGo ha affermato che, nonostante sia “fortemente redditizia” dal 2014, è stata esclusa dall’asta perché ha scelto di “non massimizzare i nostri profitti sfruttando i nostri utenti”.

Google, d’altra parte, afferma che l’asta è “un metodo equo e obiettivo per determinare quali provider di ricerca includere”, secondo il Wall Street Journal.

Perché è importante Il motore di ricerca di Google rappresenta una scelta automatica nel menu della schermata di scelta degli Android di tutti i Paesi, e non partecipa all’asta.

Il sistema di aste, in vigore da marzo, doveva rappresentare misura di conformità dopo la decisione antitrust presa dall’Unione Europea nel 2018, che ha stabilito che Google ha utilizzato il dominio di Android per costringere i produttori di smartphone a preinstallare il suo motore di ricerca, ha osservato il Journal.

Questa settimana, un rapporto commissionato da 25 siti di shopping ha rilevato che il colosso dei motori di ricerca continua a indirizzare la maggior parte del traffico web al proprio servizio Google Shopping, nonostante tre anni fa sia stato multato per aver favorito il proprio servizio.

Movimento dei prezzi Lunedì le azioni di Classe A di Alphabet hanno chiuso in rialzo di quasi l’1,4%, a 1.458,66 dollari; lo stesso giorno, le azioni di Classe C della società hanno chiuso in aumento dell’1,35%, a 1.464,52 dollari.