Market cap di Tesla può sbloccare compensi per Musk

Il piano di remunerazione del 2018 potrebbe garantire all’eclettico imprenditore un potenziale incasso di 3 miliardi di dollari

Market cap di Tesla può sbloccare compensi per Musk
3' di lettura

Nel 2018 gli azionisti di Tesla hanno approvato un pacchetto retributivo che potrebbe rendere l’amministratore delegato Elon Musk una delle persone più ricche al mondo.

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Cosa è successo: Il piano di remunerazione del 2018 è suddiviso in 12 tranche, che coprono la capitalizzazione di mercato, i ricavi degli ultimi 12 mesi e l’EBITDA rettificato.

Martedì Tesla Inc (NASDAQ:TSLA) ha raggiunto una capitalizzazione di mercato media negli ultimi sei mesi di oltre 250 miliardi di dollari, sbloccando la prossima tranche di capitalizzazione di mercato per la remunerazione di Musk.

Lo sblocco di ciascuna tranche, infatti, offre all’AD opzioni per circa l’1% delle azioni Tesla circolanti, che si traduce in circa 8,44 milioni di opzioni per acquistare azioni Tesla a circa 70 dollari per azione.

Se le opzioni venissero esercitate, il loro acquisto e la successiva vendita porterebbero a Musk un profitto di circa 3 miliardi di dollari.

Tesla ha già superato le soglie medie di capitalizzazione di mercato in base agli ultimi sei mesi di 100, 150 e 200 miliardi di dollari.

L’indicatore operativo dei ricavi parte da 20 miliardi di dollari e arriva fino a 175 miliardi.

L’EBITDA rettificato parte da 1,5 miliardi di dollari e arriva fino a 14 miliardi. I pagamenti si basano sui traguardi raggiunti a livello di capitalizzazione di mercato e di indicatori operativi.

Perché è importante: Musk riceve uno stipendio minimo da Tesla; i suoi guadagni sono legati direttamente all’andamento del titolo e ai risultati finanziari della società.

Se le azioni e la società hanno una buona performance, Musk viene premiato insieme agli azionisti e ai dipendenti, visto che anche questi ultimi ricevono una remunerazione sotto forma di azioni.

In questo momento Tesla ha una capitalizzazione di mercato di oltre 350 miliardi di dollari, ma deve mantenere questo livello per sei mesi per poter raggiungere un altro traguardo per Musk.

La remunerazione del CEO della casa di Palo Alto è diventato un tema caldo dato e secondo alcuni rappresenta il motivo per cui Tesla rimane fuori dall’S&P 500.

Per poter accedere all’indice le aziende devono avere quattro trimestri consecutivi di redditività, e la remunerazione sotto forma di azioni potrebbe danneggiare la redditività di Tesla e impedirle di entrare nell’indice.

Ad esempio, nel secondo trimestre Tesla ha registrato un utile netto di 104 milioni di dollari ma, se non si tenesse conto della remunerazione azionaria per Musk e per i suoi dipendenti, l’utile netto ammonterebbe a 451 milioni.

Cosa potrebbe succedere: Il resoconto degli utili del terzo trimestre fornirà un quadro più chiaro in merito ai traguardi raggiunti e al compenso in azioni pagato da Tesla nel trimestre.

Alexander Potter, analista di Piper Sandler, pensa che ci sia troppa enfasi sui pagamenti dei bonus a Musk.

Potter ha un rating Overweight su Tesla e a settembre ha aumentato il suo prezzo obiettivo da 480 a 515 dollari.

Potter prevede che la remunerazione relativa a Musk raggiungerà i 258 milioni di dollari nel terzo trimestre e i 330,5 milioni nel quarto; queste cifre dovrebbero scendere a 240 milioni nell’anno fiscale 2021.

Movimento dei prezzi TSLA: Le azioni Tesla hanno chiuso la sessione di mercoledì con un aumento del 2,73%, a 425,30 dollari. Dall’inizio dell’anno il titolo è aumentato di quasi il 400%.

Foto di Steve Jurvetson via Wikimedia