Semiconduttori, Marvell vicina all’acquisizione di Inphi

Prosegue la frenesia di fusioni nel settore dei semiconduttori, la cifra per l'acquisizione ammonterebbe 10 miliardi di dollari

Semiconduttori, Marvell vicina all’acquisizione Inphi
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Le trattative imbastite dalla società di semiconduttori Marvell Technology Group Ltd (NASDAQ:MRVL) per acquisire l’azienda produttrice di chip Inphi Corporation (NASDAQ:IPHI) per 10 miliardi di dollari sono in fase conclusiva, secondo Bloomberg.

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Cosa è successo: del corrispettivo totale di acquisto, il 60% sarà pagato tramite azioni e il resto in contanti, come riferito a Bloomberg da fonti vicine alla questione. La conferma ufficiale dell’accordo potrebbe arrivare nel corso della giornata di giovedì, a meno che le società non decidano di non perseguire l’accordo.

I chip di Inphi facilitano il movimento ad alta velocità dei dati attraverso le reti; con fattori quali il lockdown indotto dalla pandemia, la cultura del lavoro a distanza e la crescente adozione delle piattaforme cloud, potrebbe esserci un aumento della domanda per questi chip; gli e-sport sono un altro segmento che potrebbe sostenere la crescita dell’azienda.

Perché è importante: altre recenti fusioni e offerte pubbliche di acquisto nel settore dei semiconduttori includono l’accordo di Advanced Micro Devices Inc (NASDAQ:AMD) con Xilinx Inc (NASDAQ:XLNX) e l’acquisizione da parte di Nvidia Corporation (NASDAQ:NVDA) della società britannica Arm Ltd.

All’inizio di questa settimana AMD ha annunciato l’intenzione di acquistare Xilinx tramite una transazione interamente azionaria del valore di 35 miliardi di dollari, mentre a settembre Nvidia ha rivelato il suo piano per acquisire Arm Ltd per una cifra di 40 miliardi di dollari.

Movimento dei prezzi: dopo un calo del 4,68% durante la sessione regolare, nell’after-market MRVL ha guadagnato l’1,82%, a 40,25 dollari per azione.

Nella sessione regolare il titolo IPHI ha chiuso in ribasso del 2,56%, ma nell’after-hours è rimbalzato dello 0,93%, chiudendo a 112 dollari.

Foto di Raimond Spekking su Wikimedia