Rendimento del mercato azionario USA con Trump e altri presidenti

Analizziamo i rendimenti azionari dell’S&P 500 durante la presidenza di ‘The Donald’ e confrontiamoli con quelli di Obama e delle precedenti amministrazioni

Rendimento del mercato azionario USA con Trump e altri presidenti
2' di lettura

Oggi si esprimeranno i voti finali per le elezioni presidenziali USA; i cittadini statunitensi stanno valutando i due candidati alla presidenza e scegliendo quale possa essere il migliore per il Paese nei prossimi quattro anni.

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Un modo per prendere questa decisione è quello di ripercorrere il primo mandato del presidente Donald Trump e confrontare l’impatto che le sue politiche hanno avuto sul Paese con quelle delle precedenti amministrazioni.

I numeri del mercato azionario con Trump: durante la campagna elettorale, Trump si è definito la scelta migliore per l’economia statunitense; il presidente in carica usa spesso il mercato azionario come metro di paragone delle sue politiche, anche se la migliore rappresentazione dell’economia reale degli Stati Uniti è il prodotto interno lordo.

Ecco una panoramica ai rendimenti annuali dell’S&P 500 durante la presidenza Trump (la cifra del 2020 rappresenta i guadagni dall’inizio dell’anno fino al 27 ottobre):

  • 2017: +19,4%
  • 2018: -6,2%
  • 2019: +28,8%
  • 2020: +5,2%

Il confronto fra Trump e gli altri presidenti: nel complesso, durante il primo mandato di Trump il rendimento medio annuale dell’S&P 500 è stato di circa l’11,8%. Confrontiamo adesso i rendimenti azionari con quelli registrati dal suo predecessore, Barack Obama:

  • 2009: +23,4%
  • 2010: +12,7%
  • 2011: zero
  • 2012: +13,4%
  • 2013: +29,6%
  • 2014: +11,3%
  • 2015: -0,7%
  • 2016: +9,5%

Negli otto anni in cui Obama è stato in carica, il rendimento medio annuale dell’S&P 500 è stato del 12,4%, il 5% in più rispetto al tasso di crescita osservato sotto Trump.

Vediamo i rendimenti annuali medi dell’S&P 500 durante le ultime sei presidenze degli Stati Uniti:

  • Jimmy Carter (Democratico): 6,8%
  • Ronald Reagan (Repubblicano): 9,8%
  • George H.W. Bush (Repubblicano): 12,8%
  • Bill Clinton (Democratico): 15,8%
  • George W. Bush (Repubblicano): -2,4%
  • Barack Obama (Democratico): 12,4%
  • Donald Trump (Repubblicano): 11,8%

Nei suoi primi quattro anni in carica, i rendimenti dell’S&P 500 con Trump si situano esattamente in mezzo rispetto al gruppo dei precedenti sei presidenti.

In generale, nel gruppo summenzionato i rendimenti del mercato azionario sono stati più elevati durante le amministrazioni Clinton e H.W. Bush, mentre sono risultati più bassi con la seconda presidenza Bush e Carter.

Il punto di vista di Benzinga: l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) è cresciuto del 19,8% negli ultimi sei mesi, ma il suo guadagno dall’inizio di quest’anno elettorale, del 5,2%, è ancora deludente dal punto di vista storico.

Guardando al 2021, le azioni hanno storicamente registrato performance migliori negli anni post-elettorali quando il presidente in carica viene rieletto, rispetto agli anni successivi a un cambio di leadership.