Uber e Lyft, conducenti non più classificati come dipendenti

In California si è votato sulla possibilità di esentare le società di ride-hailing dal classificare i propri autisti come dipendenti; proposta accolta

Uber e Lyft, conducenti non più classificati come dipendenti
2' di lettura

La California ha votato a favore della Proposition 22, un provvedimento di voto che esenta le società di servizio vettura con conducente come Uber Technologies Inc (NYSE:UBER) e LYFT Inc (NASDAQ:LYFT) dall’inquadrare i loro conducenti come dipendenti, secondo quanto riporta il Wall Street Journal.

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Cosa è successo: il California Assembly Bill 5 (AB5) entrato in vigore il 1° gennaio 2020 prevedeva che aziende che assumevano lavoratori indipendenti riclassificasse questi ultimi come dipendenti; la legge riguarda più di un milione di lavoratori della gig economy assunti da aziende come Uber, Lyft e DoorDash.

Uber e Lyft avevano minacciato di sospendere il loro servizio in California se fossero state costrette a riclassificare i lavoratori; le aziende di ride-hailing e i loro alleati hanno dunque sponsorizzato la proposta di legge 22, chiedendo agli elettori di esentarle dalla riclassificazione dei lavoratori della gig economy.

La campagna di voto è stata la più costosa nel suo genere nella storia della California, e secondo il WSJ costituirà un precedente per il resto del Paese; con più del 60% di schede scrutinate e con il 58% di voti a favore del provvedimento, l’Associated Press ha previsto che la proposta di legge passerà.

Perché è importante: se le società di aggregazione dovessero riclassificare i lavoratori come dipendenti, dovrebbero riconoscere loro benefici quali i giorni di malattia retribuiti e l’assicurazione sanitaria, mentre già faticano a realizzare profitti.

La legge riguarda anche altre società di aggregazione quali Instacart e DoorDash.

Per raccogliere il sostegno elettorale, fra i benefici proposti le aziende garantiranno l’assicurazione sanitaria per i conducenti che lavorano 15 ore o più alla settimana, la copertura assicurativa contro gli infortuni sul lavoro e 0,30 dollari per ogni miglio percorso, come riporta il WSJ.

A maggio il candidato Democratico alla Casa Bianca Joe Biden si era opposto alla misura, affermando che “i giganti della gig economy stanno cercando di distruggere la legge”, come riferisce la CNBC.

Movimento dei prezzi: all’ultimo controllo, nel pre-market di mercoledì, le azioni UBER sono balzate del 12,4%, a 40,20 dollari e le azioni LYFT hanno guadagnato il 15%, a 30,16 dollari.