La banca giapponese SoftBank Group Corp. (OTC:SFTBY) sta valutando la possibilità di diventare una società non quotata, riacquistando gradualmente azioni proprie fino a quando il fondatore Masayoshi Son non avrà una quota abbastanza significativa da fare fuori gli investitori rimanenti, secondo quanto riferisce Bloomberg.
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Cosa è successo: in seguito alla pubblicazione del report di Bloomberg, le azioni di SoftBank in Giappone sono aumentate del 5,6%, raggiungendo il massimo ventennale a quota 7.489 yen.
Il fondatore Masayoshi Son ha una partecipazione del 27% nella società; secondo le normative giapponesi, Son potrebbe obbligare gli altri azionisti a vendere qualora arrivasse a detenere il 66% del capitale, senza dover pagare un sovrapprezzo.
La strategia ‘a combustione lenta’ (slow-burn) implica che un’azienda riacquisti gradualmente azioni proprie; in caso di acquisizione formale, la società dovrà pagare un premio di circa il 25%.
Perché è importante: SoftBank è avvantaggiata in quanto le sue azioni vengono scambiate a sconto rispetto al valore degli asset detenuti, come Alibaba Group Holding Ltd (NYSE:BABA), Uber Technologies Inc (NYSE:UBER) e DoorDash Inc; in un simile scenario, è probabile che gli azionisti sosterranno il buyback.
A febbraio, il miliardario Masayoshi Son aveva dichiarato che SoftBank si trova maggiormente a suo agio come azienda quotata, ma ha rifiutato di commentare i report sulla possibile uscita dai listini di Borsa.
Secondo Bloomberg, durante una conferenza tenutasi a novembre, Son ha affermato: “se le nostre azioni scendono, ne riacquisterò di più in modo più aggressivo”.
SoftBank ha venduto alcuni asset e utilizzato i proventi per effettuare il buyback; il valore delle azioni al di fuori del controllo di Son è di circa 87 miliardi di dollari, e SoftBank ha ancora liquidità per 80 miliardi di dollari.
Movimento dei prezzi: martedì le azioni SFTBY hanno chiuso in rialzo dello 0,26%, chiudendo a 34,08 dollari.
Immagine cortesemente concessa da Wikimedia
