NYSE, stop al delisting degli operatori telefonici cinesi

Con un’inversione di marcia, la Borsa di New York ha annullato la procedura di cancellazione dai listini degli operatori cinesi di telecomunicazione

NYSE, stop al delisting delle compagnie telefoniche cinesi
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In quello che è dietrofront inusuale, la Borsa di New York (NYSE), di proprietà di Intercontinental Exchange Inc (NYSE:ICE), revocherà la sua decisione di rimuovere dai listini China Mobile Ltd. (NYSE:CHL), China Telecom Corporation Limited (NYSE:CHA) e China Unicom Hong Kong Limited (NYSE:CHU).

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Lunedì il NYSE ha affermato che, “alla luce di ulteriori consultazioni con le autorità di regolamentazione competenti”, non intende più portare avanti il piano di delisting, riferisce Bloomberg.

Cosa è successo: l’inversione di marcia del NYSE è stata annunciata senza troppe spiegazioni e solo quattro giorni dopo la decisione di rispettare l’ordine emesso dal presidente uscente Donald Trump lo scorso 12 novembre, che impedisce investimenti USA in società quotate in Borsa legate alle forze armate cinesi.

Dopo la decisione del NYSE di effettuare il delisting, la Cina aveva messo in guardia in merito a possibili ritorsioni: “La Cina si oppone all’abuso della sicurezza nazionale da parte degli americani, che hanno inserito diverse società cinesi nell’elenco delle cosiddette ‘aziende militari della Cina comunista’, e adotterà le contromisure necessarie per salvaguardare risolutamente i diritti e gli interessi legittimi delle compagnie cinesi”, ha dichiarato all’Associated Press un portavoce del ministero del Commercio cinese.

Perché è importante: i principali colossi degli indici azionari come MSCI, S&P Dow Jones Indices e FTSE Russell, così come la popolare app di trading Robinhood, avevano rispettato l’ordine e rimosso alcuni titoli cinesi, come riferisce la CNBC.

“Alcuni fondi che avevano l’obbligo di dar via queste azioni ora dovranno riacquistarle; alcuni investitori stanno anche iniziando a scontare uno scenario in cui la decisione di fermare il delisting potrebbe rappresentare l’inizio di un allentamento delle tensioni fra Cina e Stati Uniti”, ha affermato Jackson Wong, direttore della gestione patrimoniale presso Amber Hill Capital Ltd (con sede a Hong Kong), come riferisce Bloomberg.

La mancanza di chiarezza da parte del NYSE ha fatto sì che gli investitori iniziassero a ipotizzare che la Borsa di New York avesse interpretato erroneamente l’ordine esecutivo o che sussistessero implicazioni geopolitiche più ampie.

Movimento dei prezzi: lunedì le azioni di CHL hanno perso il 5,9% a 26,86 dollari. Martedì tutti e tre i titoli di telecomunicazioni hanno guadagnato oltre il 7% a Hong Kong.

Foto tramite Wikimedia