Ritardare seconda dose Pfizer per aumentare le scorte?

Uno studio effettuato in Israele rivela che la prima dose di vaccino anti-Covid dell’azienda statunitense fornisce un’efficacia dell’85%

Ritardare seconda dose Pfizer per aumentare le scorte?
2' di lettura

La prima dose del vaccino di Pfizer Inc (NYSE:PFE) / BioNTech SE (NASDAQ:BNTX) potrebbe essere altamente efficace contro il COVID-19, un dato che alimenta il dibattito circa la possibilità di posticipare la seconda dose al fine di estendere le scorte, come ha riferito Reuters giovedì.

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Cosa è successo: la prima dose del vaccino Pfizer potrebbe avere un’efficacia dell’85%, secondo uno studio sugli operatori sanitari dello Sheba Medical Center in Israele, ha osservato Reuters.

Una ricerca effettuata in Canada sulla base dei documenti presentati da Pfizer alla Food and Drug Administration ha rilevato che la prima dose fornisce un’efficacia del 92,6%, secondo quanto riportato separatamente da Reuters.

I ricercatori canadesi hanno suggerito di ritardare la seconda dose per massimizzare la distribuzione del vaccino.

La struttura medica israeliana ha affermato che c’è stata una riduzione dell’85% delle infezioni da COVID-19 in forma sintomatica tra i 7.214 membri dello staff che hanno ricevuto il loro primo vaccino a gennaio; la riduzione complessiva delle infezioni, che include anche i casi asintomatici, è stata del 75%.

Perché è importante: lo studio è stato condotto su una coorte “per lo più giovane e in buona salute”, secondo Gili Regev-Yochay, epidemiologa dello Sheba Medical Center.

Le autorità britanniche hanno deciso di far slittare la seconda dose del vaccino Pfizer a 12 settimane dalla prima.

Secondo Reuters, lo studio Sheba ha riscontrato un’efficacia del 95% per il vaccino Pfizer con un regime a due dosi somministrate a distanza di 21 giorni l’una dall’altra.

Pfizer ha affermato che non sono stati valutati programmi di dosaggio alternativi e che le decisioni sono a discrezione delle autorità sanitarie.

Movimento dei prezzi: giovedì le azioni Pfizer hanno chiuso in rosso dello 0,95% a 34,56 dollari; lo stesso giorno, le azioni BioNTech hanno chiuso in ribasso dello 0,8% a 112,65 dollari e nella sessione after-hours hanno poi ceduto un altro 0,58%.