Vaccino AstraZeneca inefficace contro variante sudafricana

Lo rivela uno studio di fase 1b-2 realizzato dal Consiglio sudafricano per la ricerca medica  

Vaccino AstraZeneca inefficace contro variante sudafricana
2' di lettura

Secondo uno studio di fase 1b-2 pubblicato sul New England Journal of Medicine, il vaccino a due dosi contro il COVID-19 sviluppato dall’Università di Oxford in collaborazione con AstraZeneca Plc (NYSE:AZN) risulterebbe inefficace contro le infezioni in forma da lieve a moderata causate da un ceppo del nuovo coronavirus mutato in Sud Africa, una variante denominata B.1.351.

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Cosa è successo: lo studio è stato condotto da scienziati dell’Unità di ricerca sull’analisi dei vaccini e delle malattie infettive del Consiglio sudafricano per la ricerca medica.

Lo studio ha valutato la sicurezza e l’efficacia del vaccino AstraZeneca ChAdOx1 nCoV-19 negli adulti negativi all’HIV di età compresa fra i 18 e i 64 anni di età; il periodo mediano di follow-up (ovvero i controlli periodici) dopo la seconda dose è stato di 121 giorni. I dati hanno mostrato che il vaccino ha un’efficacia complessiva del 10,4% contro la variante sudafricana.

Dei 750 partecipanti che hanno ricevuto il vaccino, 19 di questi (ovvero il 2,5%) hanno sviluppato il COVID-19 in forma da lieve a moderata più di 14 giorni dopo la seconda dose, rispetto ai 23 su 717 destinatari del placebo (il 3,2%).

L’incidenza del COVID-19 nel gruppo trattato con il vaccino è stata di 731 per 1.000 anni-persona, rispetto ai 93,6 per 1.000 anni-persona nel gruppo placebo, per un’efficacia del 21,9%.

Dei 42 casi totali di COVID-19, 39 di questi sono stati causati dal ceppo B.1.351, per un’efficacia del vaccino contro questa variante pari al 10,4%.

Tutti i 42 casi sono stati in forma da lieve a moderata e nessun paziente è stato ricoverato in ospedale; le percentuali di eventi avversi gravi sono risultate simili fra il gruppo vaccino e quello placebo.

Si è verificato un solo evento grave correlato al vaccino, ovvero un caso di febbre a 40 °C dopo una prima dose; la febbre è scomparsa entro 24 ore e nel soggetto non sono stati osservati eventi avversi dopo la seconda dose di farmaco.

Perché è importante: lo studio si conclude affermando che, sebbene sia già iniziato lo sviluppo di vaccini anti-Covid di seconda generazione contro ceppi quali B.1.351 e P.1, gli unici vaccini che probabilmente saranno disponibili per il resto di quest’anno sono quelli formulati contro il ceppo originale del virus.

All’inizio di febbraio i funzionari sanitari sudafricani hanno interrotto le vaccinazioni con AstraZeneca-Oxford per indagare su alcuni report in base ai quali il farmaco dell’azienda anglo-svedese offrirebbe poca protezione contro le malattie da nuovo coronavirus in forma da lieve a moderata.

Il Paese ha invece deciso di passare al vaccino Johnson & Johnson (NYSE:JNJ) per immunizzare gli operatori sanitari.

Movimento dei prezzi: all’ultimo controllo, nella sessione pre-market di mercoledì, le azioni AZN sono in calo dello 0,14% a 49,98 dollari.