La politica ambientale cinese e gli investimenti in tecnologie green

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Il Paese asiatico punta a raggiungere l’obiettivo emissioni zero entro il 2060 e per farlo sta cambiando radicalmente la propria economia: da Euromobiliare AM Sgr arriva uno strumento per investire in questa rivoluzione

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La prima immagine che associamo all’ambiente in Cina è probabilmente quella della cappa giallastra di smog e dell’aria irrespirabile che pervadono Pechino in alcuni giorni dell’anno. Questa immagine negativa fa il paio con il fatto che l’impetuosa crescita economica cinese è stata fino ad oggi fondata sul carbone. Questo Paese consuma infatti il 50% del carbone al mondo ed il carbone cinese è responsabile del 20% delle emissioni di CO2 al mondo. La capacità produttiva di energia dal carbone sta continuando ad aumentare in Cina ed ha ormai raggiunto 1000 GW.

TRA ACCORDO DI PARIGI E IMPIANTI A CARBONE

Nonostante questi numeri francamente sconfortanti, il governo cinese è nient’affatto negazionista in fatto di clima ed è stato tra i promotori dell’Accordo di Parigi del 2015. Infatti il piano quinquennale del 2016 ha fissato l’obiettivo di ridurre la dipendenza dal carbone come fonte di energia a favore del gas naturale per il riscaldamento e, soprattutto, delle rinnovabili. Al contempo sono stati fissati nuovi target di efficienza per gli impianti a carbone, oltre ad un sistema più severo per l’approvazione di nuovi impianti. Nonostante ciò la costruzione di impianti a carbone viene ancora vista da alcune province come un mezzo per ottenere gli obiettivi di crescita del PIL fissati dal governo centrale e si osserva un po’ ovunque l’estensione delle licenze per gli impianti più vecchi. La costruzione di nuovi impianti a carbone trova inoltre finanziamenti abbondanti ed a basso costo…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.