Perché i cinesi ora boicottano i marchi Burberry, H&M e Nike

1' di lettura

Contro le denunce di violazione dei diritti umani nello Xinjiang, la testimonial cinese di Burberry non indosserà più gli abiti del brand. Con lei anche i personaggi del videogioco “Honor of Kings”

Ricevi una notifica con le ultime notizie, i nostri articoli e altro ancora!

È guerra al tartan in Cina. Al tartan di Burberry per l’esattezza, che perde la sua ambasciatrice cinese, l’attrice ventiseienne Zhou Dongyu e viene rimosso dagli abiti indossati dai personaggi di “Honor of Kings”, il popolare videogioco della multinazionale cinese Tencent Holdings Ltd.

LE DENUNCE DELL’OCCIDENTE

Da tempo Pechino è ai ferri corti con l’Occidente per le accuse di violazione dei diritti umani in merito al trattamento della minoranza musulmana degli uiguri nella regione dello Xinjiang. L’ultima reazione cinese è stata sanzionare una serie di organizzazioni e di singoli individui nel Regno Unito che in questi giorni hanno denunciato il trattamento disumano riservato alla popolazione della regione. Sarebbero solo “bugie e disinformazione” quelle messe in circolo dalle associazioni britanniche, sostenute – lamenta Pechino – anche da aziende come Burberry, H&M, Adidas e Nike

Continua la lettura

Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.