Perché con Biden le migliori opportunità in Cina sono tecnologia, sanità e auto

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Secondo Christopher Thomsen (Capital Group) lo scenario prevedibile è un mondo sempre più diviso in due sistemi separati: uno incentrato sulla Cina e l’altro sugli Stati Uniti e i loro alleati

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Uno dei grandi interrogativi per gli investitori internazionali riguarda se e come cambieranno le relazioni tra Washington e Pechino con l’amministrazione Biden. Secondo Christopher Thomsen, Gestore di portafogli azionari di Capital Group, l’impianto politico complessivo non dovrebbe subire importanti modifiche. “I dazi doganali esistenti dovrebbero essere confermati anche nel prossimo futuro. Le restrizioni contro la Cina, in materia di investimenti e tecnologie, saranno mantenute dal governo Biden, magari con processi decisionali più snelli e prevedibili e ambiti ben definiti”, spiega il manager.

UN MONDO SEMPRE PIÙ DIVISO IN DUE TRA CINA E USA

Lo scenario prevedibile è un mondo sempre più diviso in due sistemi separati: uno incentrato sulla Cina e l’altro sugli Stati Uniti e i loro alleati. È infatti probabile che le attuali restrizioni possano limitare la portata dell’integrazione economica e commerciale possibile tra grandi società, con ricadute negative tanto per le aziende americane quanto per quelle cinesi. La Cina, che punta all’autosufficienza in molti settori strategici, in particolare in quello dei produttori globali di chip in forte espansione negli Stati Uniti, è in ritardo di almeno due generazioni rispetto ai leader globali di semiconduttori. “Impiegherà anni per sviluppare tecnologie all’avanguardia capaci di competere in talune aree, come i chip di memoria e le apparecchiature per nodi di semiconduttori”, prevede Thomsen

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.