Mascherine cinesi che non proteggono, ecco come riconoscerle e i modelli a rischio

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Sessanta milioni di dispositivi Ffp2 e Ffp3 di importazione cinese sono stati sequestrati su disposizione della procura di Gorizia perché non risponderebbero agli standard europei. Ecco i lotti a rischio

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Un dispositivo su due non filtra a sufficienza. Oltre il 50 per cento dei 60 milioni di mascherine cinesi Ffp2 e Ffp3 sequestrate nei giorni scorsi dalla Gdf di Gorizia, a seguito dell’indagine della procura, non rispetterebbero gli standard europei per la protezione dal Covid-19. In buona sostanza si tratta di mascherine poco sicure per la salute perché la certificazione, rilasciata in Turchia, non sarebbe valida o potrebbe essere stata in qualche modo alterata. Occorre quindi prestare molta attenzione a quale mascherina si indossa per essere certi di avere la giusta protezione.

L’INCHIESTA DELLA PROCURA DI GORIZIA

Dovranno essere ritirate dagli ospedali e dalle strutture sanitarie ben 250 milioni di mascherine. Un numero elevatissimo, praticamente quasi la metà di quelle importate in Italia dall’inizio della pandemia, circa 530 milioni. La richiesta arriva dalla Gdf di Gorizia alle Asl italiane, che ha deciso così di bloccare l’utilizzo dei dispositivi di protezione appartenenti a 12 lotti, importati dalla Cina in Italia da luglio 2020 fino ad oggi. Dalle indagini effettuate, risulterebbe una la capacità filtrante delle mascherine in questione inferiore fino a 10 volte rispetto agli standard di sicurezza, pari a 95 per cento per le Ffp2 e 99 per cento per le Ffp3…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.