Goldman Sachs: il rame è il nuovo petrolio, boom della domanda (+600%) entro il 2030

1' di lettura

Il rame è destinato a essere un protagonista della transizione verde con un ruolo chiave per raggiungere gli obiettivi fissati nell’Accordo di Parigi

Ricevi una notifica con le ultime notizie, i nostri articoli e altro ancora!

Dopo un anno di pandemia, con la distruzione delle catene produttive globali che è seguita, non è mai stato così importante assicurarsi le materie prime chiave per contrastare i problemi della società, a partire dalla sfida più importante del nostro tempo, il cambiamento climatico. In questa prospettiva il rame ha un ruolo chiave per conseguire gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi, in quanto il percorso verso l’abbattimento delle emissioni passa per l’elettrificazione e lo sviluppo delle energie rinnovabili. Lo sostiene un report di Goldman Sachs Commodities Research, firmato da Nicholas Snowdon, Daniel Sharp e Jeffrey Currie, secondo cui non c’è decarbonizzazione senza rame.

IL RUOLO DEI METALLI “VERDI”

Anche se “rosso”, il metallo rappresenta infatti il miglior materiale conduttore in termini di costi e efficienza e quindi è al cuore di tutte le attività dirette a produrre, immagazzinare e trasportare le nuove fonti “verdi” di energia. Senza un incremento sostanziale dell’utilizzo di rame e altri metalli chiave, la sostituzione dei combustibili fossili con le fonti rinnovabili non può diventare realtà. E secondo gli esperti di Goldman Sachs non si presta ancora la necessaria attenzione alla necessità di assicurarsi le risorse necessarie alla realizzazione di una nuova infrastruttura energetica sostenibile. Per questo il cammino della transizione energetica sosterrà un mercato rialzista delle commodity, e in particolare dei metalli “verdi”, a cominciare dal rame…

Continua la lettura

Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.