AT&T e Discovery confermano fusione asset media

Il merging fra gli asset di WarnerMedia e la piattaforma di Discovery porterà alla nascita di una divisione indipendente; AT&T riceverà $43 miliardi

AT&T e Discovery confermano fusione asset media
3' di lettura

AT&T Inc. (NYSE:T) e Discovery, Inc. (NASDAQ:DISCA, DISCB, DISCK)) hanno confermato i resoconti dei media secondo cui le società fonderanno gli asset di WarnerMedia (di proprietà di AT&T) con la piattaforma di Discovery per la creazione di una società di intrattenimento globale indipendente.

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Prossimamente: la fusione è definita dalle società come all-stock e come transazione Reverse Morris Trust (ovvero una legge statunitense che consente di combinare spin-off e fusione), con AT&T che riceverà 43 miliardi di dollari in un mix di contanti, titoli di debito e del mantenimento di parte del debito da parte di WarnerMedia, mentre gli azionisti della società avranno il 71% delle azioni della nuova entità, che non è stata ancora formalmente ribattezzata. Gli azionisti di Discovery saranno proprietari del 29% della nuova compagnia, anche se al timone della società ci sarà il CEO di Discovery David Zaslav.

Il consiglio di amministrazione della nuova società, composto da 13 persone, includerà sette membri nominati da AT&T, compreso il presidente del board, e sei nominati da Discovery, tra cui Zaslav.

Le società hanno aggiunto che la nuova entità ospiterà quasi 200.000 ore di programmazione e oltre 100 brand che copriranno i settori del cinema, dello streaming, dell’editoria, della musica, delle notizie e dello sport; AT&T detiene, fra gli altri asset, CNN, HBO, Cartoon Network, TBS, TNT e lo studio Warner Bros, mentre le partecipazioni di Discovery includono le operazioni HGTV, Food Network, TLC e Animal Planet.

Secondo quanto affermato dalle società, la nuova entità avrà ricavi stimati per il 2023 di circa 52 miliardi di dollari, un EBITDA rettificato di circa 14 miliardi e un tasso di conversione del flusso di cassa libero di circa il 60%.

“È super emozionante combinare marchi così storici, giornalismo di livello mondiale e franchising iconici sotto lo stesso tetto e incrementare così tanto valore e opportunità”, ha affermato Zaslav. “Con una libreria di preziose proprietà intellettuali, gruppi dirigenti strabilianti e competenze globali in ogni mercato del mondo, crediamo che vincano tutti”.

Cambiano le sfere di competenza: l’annuncio segna un drastico spostamento di focus per AT&T. Meno di tre anni fa l’azienda ha combattuto con successo contro il Dipartimento di Giustizia USA per sostenere l’acquisizione di Time Warner Media.

Orientando i suoi asset di intrattenimento e informazione verso una nuova impresa, AT&T non parteciperà più in modo diretto al mercato in rapida crescita dei servizi di streaming, dove la sua piattaforma HBO Max arranca rispetto a Netflix (NASDAQ:NFLX) e a Disney+ di Walt Disney Co. (NYSE:DIS) in termini di attenzione dei consumatori.

In effetti, John Stankey di AT&T ha sottolineato che questa fusione consentirà alla sua azienda di perseguire altri redditizi flussi di ricavi che esulano dalla caccia a un pubblico di spettatori.

“Per gli azionisti di AT&T questa è un’opportunità di incrementare valore ed essere una delle società a banda larga con la migliore capitalizzazione, concentrata sull’investimento in 5G e fibra per soddisfare una consistente domanda di connettività a lungo termine”, ha affermato Stankey; “gli azionisti di AT&T manterranno la loro quota nella nostra azienda leader nelle comunicazioni che offre un dividendo interessante, oltre a ottenere una partecipazione nella nuova società, una compagnia leader globale dei media in grado di costruire una delle migliori piattaforme di streaming al mondo”.

La notizia della fusione è iniziata a circolare lo scorso fine settimana, prima dell’annuncio ufficiale, giunto prima dell’apertura delle contrattazioni di lunedì; in pre-market, comunque, le azioni Discovery facevano segnare +17%, mentre le azioni di AT&T mostravano un aumento leggermente meno repentino del 4,9%.

(Foto di Mike Mozart/Flickr Creative Commons)