Nio, calo vendite a maggio non dovuto a crisi dei chip

Secondo la casa automobilistica cinese, il declino non è dovuto all'attuale crisi globale dei chip

Nio, calo vendite a maggio non dovuto a crisi dei chip
2' di lettura

Il produttore cinese di veicoli elettrici Nio Inc (NYSE:NIO) ha affermato che il leggero calo sequenziale delle consegne per il mese di maggio non è dovuto all’attuale crisi globale dei chip, come riferito lunedì da cnEVpost.

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Cosa è successo

Il motivo principale per il calo del 5,5% nelle consegne di maggio di Nio rispetto ad aprile è dovuto a una modifica apportata dall’Amministrazione statale delle imposte (STA) alle regole di fatturazione delle automobili in Cina, in base al report che cita le parole rilasciate nel corso di un’intervista ai media dal co-fondatore e presidente di Nio, Qin Lihong. Le vendite di Nio a maggio, comunque, hanno registrato un’impennata del 95,3% su base annua.

Secondo il report, la STA ha apportato la modifica alle regole di fatturazione auto poiché le regole precedenti per l’emissione delle fatture dei veicoli potrebbero aver consentito alle case automobilistiche o ai concessionari di utilizzare espedienti e creare fatture false.

Da quanto emerso, Qin avrebbe affermato che questo cambiamento ha posticipato il tempo medio di consegna di Nio di quattro giorni; al netto delle fatturazioni, l’azienda sarebbe riuscita a passare dalla ricezione dell’ordine alla consegna in poco più di due settimane.

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Perché è importante

Maggio rappresenta il terzo mese consecutivo di calo in termini di consegne per Nio quest’anno.

La casa automobilistica aveva affermato che i numeri di consegna di maggio erano stati impattati negativamente per diversi giorni a causa della volatilità nella fornitura dei semiconduttori e di “certi adeguamenti logistici”, senza però specificare la natura di questi adeguamenti.

Movimento dei prezzi

Nella sessione regolare di lunedì le azioni Nio hanno chiuso in aumento di quasi il 4,2% a 43,68 dollari, ma nella sessione after-hours hanno ceduto lo 0,3% a 43,53 dollari.

Foto di bfishadow su Flickr