Pictet: perché tornare a puntare sui mercati emergenti

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Paolo Paschetta, Country Head Italia di Pictet Asset Management, passa in rassegna le possibilità di investimento racchiuse nelle diverse aree, suggerendo un approccio diversificato e multi-asset

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Al 2030 i Paesi Emergenti rappresenteranno più della metà dei consumi globali, con i trattati commerciali di libero scambio firmati in Asia e in Africa a fare da volano a economie già incamminate su un sentiero di crescita elevata. L’America Latina può sfruttare la digitalizzazione per meglio valorizzare le proprie eccellenze e dare slancio alla diffusione dei servizi, mentre l’Est Europa può riprendere velocità con la ripresa economica e gli investimenti del Recovery Plan. Ma gli investimenti negli Emergenti sono volatili e soggetti a correzioni, e per coglierne le opportunità serve un approccio multi-asset, globale e diversificato, improntato a un rigido controllo del rischio può risultare vincente.

EVITARE I LUOGHI COMUNI

Lo sottolinea Paolo Paschetta, Country Head Italia di Pictet Asset Management, in un commento in cui approfondisce i tratti salienti dell’universo emergente, evitando i luoghi comuni che potrebbero far perdere occasioni di rendimento interessanti o sottovalutare eventuali rischi. Le economie emergenti, dall’Asia all’America Latina, passando per Africa, Est Europa e Medio Oriente, sono in alcuni casi caratterizzate da instabilità politica ed economica, mentre alcuni sono stati duramente colpiti dallo shock esogeno della pandemia, ma campagne vaccinali e ripresa globale dalla seconda parte dell’anno permetteranno agli emergenti di tornare velocemente ai trend di fondo che li vedevano come i protagonisti del futuro…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.