Fidelity: si rafforzano le attese di riduzione degli acquisti della Fed, ma ai mercati può andare bene

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Toby Gibb, Global Head of Investment Directing, Equities di Fidelity International, sottolinea che la ‘narrativa’ sul tapering della Fed in arrivo si sta rafforzando ma l’effetto sui mercati può essere benigno

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La narrazione di un’economia in netta ripresa viene sempre più messa alla prova dal rischio, percepito da mercati e investitori, che le banche centrali inizino a ridurre gli acquisti di asset, il famoso tapering già sperimentato con qualche turbolenza ai tempi di Ben Bernanke alla presidenza della Fed nel 2013. Le ultime letture mensili degli indici ‘core’ del CPI e dell PCE, che misurano l’inflazione al consume, hanno toccato i massimi dall’inizio degli anni 1990, situandosi ben sopra l’obiettivo della stessa Federal Reserve.

I MERCATI GUARDANO AVANTI

Il timore è che la Fed riduca il sostegno di liquidità prima del previsto, ma i mercati azionari guardano avanti, per la precisione all’inizio del 2022 quando è atteso che inizi il tapering. Se i banchieri centrali riescono ad abituare per tempo all’idea gli investitori sui mercati azionari, ci potrebbe essere un effetto benigno della riduzione del sostegno monetario, ma si tratta comunque di un equilibrio difficile. Chi compra azioni può comunque proteggersi investendo in titoli di società con un potere di fissazione dei prezzi tale da compensare costi più elevati…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.