Mercato del credito, l’incertezza impone prudenza

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In un commento titolato “Restiamo umili”, Robeco avverte che i mercati scontano la ripresa economica ma non le incertezze future, perché lo stimolo fiscale è destinato a attenuarsi prima in Cina e poi in USA

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La riapertura delle economie ha creato notevoli distorsioni e persino famosi economisti e banchieri centrali stanno cambiando idea, mostrandosi titubanti. Meglio restare umili e prudenti, anche se alcune cose sono chiare: salvo incidenti gli Stati Uniti dovrebbero chiudere il 2021 con una crescita del PIL nominale del 10%, l’espansione della produzione sembra al culmine e l’impulso fiscale è destinato ad attenuarsi prima in Cina e poi negli USA, il che significa che i mercati scontano l’attuale ripresa, ma non l’incertezza futura. Lo sottolinea un commento di Robeco sull’outlook del credito titolato appunto ‘Restiamo umili’, a cura di Sander Bus e Victor Verberk, co-responsabili del team sul credito di Robeco.

SVOLTA DOPO L’ERA NEO-LIBERISTA

Negli ultimi 16 mesi i governi hanno assunto poteri straordinari e alcuni leader potrebbero essere tentati di mantenere un ruolo dominante anche dopo il Covid. Le imposte sulle società, la pianificazione centrale e l’interferenza nel libero mercato sembrano diventati argomenti di discussione dopo l’era ‘neoliberista’ degli ultimi quarant’anni, mentre alcune grandi mega cap dominanti sembrano destinate a un giro di vite. Intanto, prosegue l’analisi dei due esperti di Robeco, al fattore lavoro potrebbe andare una fetta più grande della torta del PIL, a scapito di margini e profitti. Le prospettive d’inflazione a lungo termine sono incerte, mentre l’era post-Covid può determinare un cambiamento sostanziale in molti trend sottostanti

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.