“In Italia c’è un buco normativo che scatena i controlli fiscali sui profitti da Bitcoin”

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L’avvocato Edoardo Belli Contarini (studio Fantozzi & Associati) spiega a Financialounge.com come si fa a pagare le tasse senza sostituto di imposta sulle criptovalute acquistate tramite gli exchange

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Su e giù. Nelle ultime settimane il Bitcoin è stato sulle montagne russe, con la quotazione che dagli oltre 60mila dollari di aprile 2021, oggi è praticamente dimezzata a 33mila e 500 dollari. Gli esperti e analisti si interrogano se il prezzo delle criptomonete è destinato a salire o scendere ulteriormente nelle prossime settimane. E chi ha realizzato dei profitti, si chiede quante tasse deve sborsare sulle plusvalenze.

“C’È UN VUOTO NORMATIVO”

Domanda per niente scontata: “La normativa tributaria presenta una lacuna – spiega a Financialounge.com l’avvocato Edoardo Belli Contarini, esperto in materia fiscale dello studio Fantozzi & Associati – perché non regola esplicitamente tale fenomeno”. Il motivo sta nel fatto che non si può assimilare la valuta digitale, un asset ibrido per definizione – secondo la normativa antiriciclaggio (d.lgs. n. 231/2007) – “né agli strumenti finanziari, né ai rapporti attraverso i quali possono essere conseguiti differenziali positivi in dipendenza di un evento incerto”, spiega l’avvocato…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.