3 sfide su valute digitali per banche centrali e tradizionali

Le cripto hanno impattato in modo dirompente istituti di credito storici e banche centrali; la tecnologia le sta costringendo ad affrontare nuove sfide

3 sfide su valute digitali per banche centrali e tradizionali
3' di lettura

L’aumento della popolarità di Bitcoin (CRYPTO:BTC) e di altre criptovalute hanno messo pressione alla Federal Reserve e ad altre banche centrali di tutto il mondo affinché queste creino le proprie valute digitali della banca centrale (CBDC).

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Il passaggio del denaro al mondo digitale potrebbe non essere facile per le banche centrali o per le banche retail tradizionali.

Le banche centrali si trovano di fronte a molte delle medesime sfide di qualsiasi altra azienda che deve affrontare una nuova innovazione dirompente, secondo quanto affermato giovedì da Nicholas Colas, co-fondatore di DataTrek Research.

Le sfide per gli operatori tradizionali

In primo luogo, gli operatori storici tendono ad aspettare troppo tempo prima di intraprendere un’azione decisa.

È improbabile che la Federal Reserve e la BCE disporranno di una CBDC funzionale almeno fino al 2025, ha affermato Colas; nel frattempo, nell’ultimo decennio il mercato globale delle criptovalute è cresciuto fino a raggiungere i 1.300 miliardi di dollari.

In secondo luogo, gli operatori esistenti tendono a concentrarsi maggiormente sulla difesa del territorio piuttosto che sull’assunzione di rischi per innovare il loro business.

Parte del ruolo delle banche centrali è quello di garantire la stabilità economica, quindi è comprensibile il motivo per cui non desiderino seguire il mantra della Silicon Valley di “muoversi rapidamente e rompere tutto”, ha detto Colas.

In terzo luogo, gli operatori tradizionali spesso non riescono a vedere il quadro generale: mentre la Federal Reserve era impegnata a garantire l’integrità del dollaro USA, Colas ritiene che la proliferazione di sistemi di pagamento tecnologici, app per smartphone e valute digitali suggerisce che la definizione classica di ciò che definisce il termine “denaro” agli occhi del pubblico sta già cambiando proprio sotto il naso della Fed.

Il cambiamento della definizione di denaro

Secondo Colas per il momento la migliore argomentazione per cui le banche centrali dovrebbero spingere in modo aggressivo verso le CBDC è il loro potenziale di innovare interi sistemi bancari, che secondo l’esperto è già in atto.

Ad esempio, la capitalizzazione di mercato da 351 miliardi di dollari di Paypal Holdings Inc (NASDAQ:PYPL), società specializzata in pagamenti digitali, è già maggiore delle market cap dei colossi bancari statunitensi Bank of America Corp (NYSE:BAC), Wells Fargo & Co (NYSE:WFC) e Citigroup Inc (NYSE:C), ha spiegato l’analista.

“L’unico modo per mettere le banche tradizionali allo stesso livello dei competitor disruptive è quello di dar loro una valuta tecnologicamente competitiva”, ha proseguito Colas.

“Le società finanziarie statunitensi a grande capitalizzazione, per quanto al momento ci piacciano per un trade ciclico, hanno bisogno di tutto l’aiuto a lungo termine che possono ottenere”.

Il punto di vista di Benzinga

Uno dei principali svantaggi che impedisce ancora a molte persone e istituzioni di adottare le criptovalute come riserva di valore piuttosto che come semplice investimento speculativo è l’estrema volatilità presente in questo settore.

Le valute fiat saranno messe a dura prova se il mercato delle criptovalute si stabilizzasse o se le circostanze economiche globali finissero per creare un analogo livello di volatilità per le valute a corso legale.

Foto: il presidente della Federal Reserve Jerome Powell nel 2018. Per gentile concessione della Federal Reserve.