Gli USA investono sulla manifattura europea

È quanto emerge da un nuovo report dello U.S. Bureau of Economic Analysis

Gli USA investono sulla manifattura europea
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Le multinazionali USA investono in molti Paesi, ma non tutte lo fanno in egual modo.

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Alla fine del 2020 gli investimenti diretti statunitensi all’estero sono aumentati di 244,9 miliardi di dollari a quota 6.150 miliardi, secondo un nuovo report del Bureau of Economic Analysis.

La maggior parte dei destinatari degli investimenti si trova nel Regno Unito e nei Paesi Bassi; a livello generale, i principali beneficiari dell’incremento negli investimenti per settore sono stati quello manifatturiero, finanza e assicurazioni e commercio all’ingrosso.

Sono aumentati anche gli investimenti esteri diretti negli Stati Uniti: nel 2020 sono stati investiti circa 187 miliardi di dollari in più rispetto al 2019, portando gli investimenti totali a 4.630 miliardi di dollari; la gran parte dei capitali in aggiunta proviene da società tedesche.

Ecco cos’altro c’è da sapere sul report:

  • Gli Stati Uniti hanno investito soprattutto nel Regno Unito (890,1 miliardi di dollari), nei Paesi Bassi (844 miliardi) e in Lussemburgo (759,4 miliardi); gli investimenti totali in Europa sono stati di circa 3.600 miliardi di dollari.
  • Il manifatturiero ha ottenuto la maggior parte dei capitali investiti con il 51,6%; gli utili realizzati dalle multinazionali statunitensi è sceso del 13% a un totale di 452 miliardi di dollari e i dividendi sono diminuiti di 124,6 miliardi.
  • La maggior parte degli investimenti esteri in America proviene in grandissima parte da cinque Paesi: Giappone (647,7 miliardi di dollari), Canada (490,8 miliardi), Regno Unito (486,9 miliardi), Paesi Bassi (484 miliardi) e Germania (411,3 miliardi).
  • Il settore manifatturiero ha ricevuto la maggior parte degli investimenti esteri con il 40,3%, seguito da assicurazioni e finanza (12,2%) e commercio all’ingrosso (11,1%).
  • Le multinazionali straniere hanno realizzato utili per 151,8 miliardi di dollari, in calo di circa il 24% rispetto all’anno precedente.