Cina alla sfida globale dell’energia, meglio posizionata anche sul nucleare

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In Occidente si torna a parlare di energia nucleare ma si continuano a smantellare le centrali mentre l’Asia e la Cina soprattutto accelera per rafforzare una posizione già forte nelle rinnovabili

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Settant’anni fa americani e europei erano convinti che il futuro dell’energia sarebbe stato nucleare, o meglio atomico, come si diceva allora. Il presidente Dwight Eisenhower nel 1953 parlava alle Nazioni Unite dell’atomo per la pace come del nuovo orizzonte dopo l’uso bellico che ne avevano fatto gli americani contro il Giappone pochi anni prima, e l’Euratom fu uno dei primi due mattoni, l’altro era la Comunità del Carbone e dell’Acciaio, posati a Roma nei trattati del 1957 su cui costruire la futura Unione europea. La prima centrale elettrica atomica risale addirittura al 1951 in Idao, ma l’espansione globale parte negli anni 60 e dura fino alla fine degli anni 70, con un’accelerazione soprattutto in Europa e Giappone, per le varie crisi petrolifere, e in meno di vent’anni la produzione sale da un gigawatt a più di 100. Poi arrivano l’opposizione politica e sociale, alimentata dalla paura del conflitto atomico USA-URSS, e gli incidenti, da quello di Three Mile Island nel 1979 in Pennsylvania, a Chernobyl nel 1986, e infine Fukushima in Giappone 10 anni fa.

NON PERCEPITO COME GREEN NONOSTANTE EMISSIONI ZERO

Il risultato è che il nucleare, soprattutto nelle opinioni pubbliche dei paesi avanzati, non sia percepito come ‘green’ e sostenibile, nonostante le emissioni zero, la capacità praticamente illimitata, la non dipendenza dalle condizioni atmosferiche a differenza di eolico e solare, e sempre a differenza di queste due fonti la possibilità di essere usato per la propulsione di grandi navi e aerei, come già avviene in campo militare. Ora se ne torna a parlare, anche in Italia, che fu uno dei pionieri dell’atomo nel dopoguerra, con le primissime centrali in Europa e il Cnen, il Centro per l’energia nucleare poi ribattezzato in un più politically correct Enea. Nel mondo, l’elettricità prodotta col nucleare è scesa a circa il 10% del totale da quasi il 18% a metà degli anni 90. Gli americani restano i primi al mondo con circa un quinto del totale, quanto si è arrivati a produrre con eolico e solare combinati. Il problema della sicurezza sembra si stia avvicinando alla soluzione con le nuove piccole centrali modulari, che hanno il difetto di costare molto di più dei vecchi grandi impianti, che stanno arrivando alla fine del ciclo di vita per il quale erano stati progettati negli anni 70…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.