Il fenomeno del land grabbing: cos’è e perché è un pericolo

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L’accaparramento dei terreni, o land grabbing, coinvolge 200 milioni di ettari nel mondo e riguarda i rapporti tra Paesi sviluppati ed emergenti

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ARTICOLO DA INVESTIRESOSTENIBILE.IT

Cosa è il land grabbing?

Il termine land grabbing o “accaparramento dei terreni” si riferisce alle transazioni commerciali con le quali i governi o le aziende acquistano enormi distese di terreni in territori stranieri, con mezzi o modalità discutibili, talvolta illegali. Tale fenomeno colpisce in particolare i paesi in via di sviluppo e talvolta anche i paesi emergenti. Già la scelta del termine per definire il land grabbing sottintende il procedere a transazioni riguardanti terreni tra proprietari (per lo più Stati) e investitori a spese di terzi. In genere, i soggetti penalizzati dalla transazione sono contadini o allevatori di bestiame che godono di diritti di usufrutto tradizionali ma di tipo informale rispetto alla legislazione di riferimento, e che perdono dunque tali diritti come conseguenza della transazione stessa. Secondo le stime attuali, il fenomeno del land grabbing coinvolge una superficie pari a oltre 200 milioni di ettari di terreni. Il land grabbing è un argomento attorno al quale si confrontano, per utilizzare un’iperbole, il mondo capitalistico ed i paesi in via di sviluppo, ed attorno al quale si effettuano transazioni a spese di persone più o meno indifese. Esiste uno stretto legame tra accaparramento (illegale) delle terre da una parte e assenza di diritti e corruzione dall’altra. Il fenomeno dell’accaparramento delle terre impatta sui seguenti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite:
• SDG 10 – Ridurre le disuguaglianze
• SDG 16 – Pace, giustizia e istituzioni solide..

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.