Mercati resilienti dopo aver superato molte “tempeste perfette”

2' di lettura

A Wall Street parte la stagione delle trimestrali sotto buoni auspici, gli investitori sono guardinghi dopo una raffica di eventi negativi che hanno avuto un impatto limitato. Nel 2022 sorprese positive

Ricevi una notifica con le ultime notizie, i nostri articoli e altro ancora!

Nel terzo trimestre Wall Street si è sostanzialmente scrollata di dosso senza danni una serie di “tempeste perfette”, l’espressione recentemente più abusata nelle drammatizzazioni mediatiche degli eventi economici e finanziari. Siamo andati dalla stretta regolatoria di Pechino prima sui big tech e poi ad altri settori, alla “nuova Lehman” rappresentata dal caso Evergrande, al rischio di default per gli Stati Uniti (bum!), a un energy crunch che avrebbe potuto far deragliare la ripresa globale e spingere le economie in recessione. Il tutto condito dalle scosse telluriche in attesa del tapering della Federal Reserve, vale a dire la riduzione degli acquisti di titoli che da prima ancora della pandemia stanno sostenendo economie e mercati. Ora va in scena il quarto atto dell’anno più o meno accompagnato dalla stessa narrativa. Titoli autorevoli ci avvertono che bisogna prepararsi al ‘cigno nero’ di ottobre, che la Fed ha il dito sul grilletto del tapering con i rendimenti dei Treasury pericolosamente in salita, che la recente (contenuta) volatilità segnala un mercato pronto a sciogliersi come neve al sole di qui a fine anno.

MIGLIORATE LE ATTESE SULLE TRIMESTRALI

Sicuramente l’ultima parte del 2021 sarà per Wall Street un percorso un po’ più accidentato della prima, ma finora il mercato mostra di essere saldamente ancorato ai fondamentali, primo tra tutti gli utili societari, la cui stagione sta per entrare nel vivo in America. Il consensus stimato da Factset punta a utili in crescita per i titoli dello S&P 500 al +27,6% sull’anno, che rappresenterebbe il terzo miglior risultato dal 2010, e anche migliore delle attese formulate a giugno, che indicavano un +24,2%. Il rapporto tra prezzi e utili (EPS) a 12 mesi viaggia poco sopra le 20 volte, sopra la media storica a 5 e a 10 anni, rispettivamente di 18,3 volte e 16,4 volte. Gli investitori presteranno particolare attenzione soprattutto alle sorprese sia negative che positive rispetto alle aspettative. Per ora hanno pubblicato i risultati solo una ventina di società, tra cui non ci sono nomi di spicco, e i due tipi di sorprese sono stati bilanciati…

Continua la lettura

Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.