Azioni sempre preferibili ai bond ma non va ignorato il rischio correzione

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Chris Hogbin, Head of Equities di AllianceBernstein, fa il punto dopo il solido andamento dei primi 3 trimestri raccomandando selettività nella scelta di mercati e titoli e una gestione proattiva del rischio Cina

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Dopo un solido andamento nei primi tre trimestri del 2021, il rischio di una correzione non deve essere ignorato, ma le azioni, a confronto con le obbligazioni, continuano ad offrire un potenziale di rendimento a lungo termine interessante non individuabile altrove, che dovrebbe prevalere nel tempo, anche in caso di crisi a breve termine. Singoli titoli e mercati non sono monolitici, e gli investitori dispongono di molte strategie per attingere all’ampiezza del potenziale azionario, dai titoli difensivi alle caratteristiche di qualità che possono offrire vantaggi sia nei portafogli growth che in quelli orientati al valore. Utilizzando un insieme di strumenti, gli investitori possono identificare le aziende capaci di controllare il destino nel lungo periodo, basandosi su idee di investimento capaci di resistere agli eventi macro e alla politica.

INCERTEZZE SU INFLAZIONE E FED

Sono le conclusioni dell’analisi di Chris Hogbin, Head of Equities di AllianceBernstein, che sottolinea come le preoccupazioni degli investitori si sono concretizzate a settembre con una flessione dell’azionario del 3,7%, con le intenzioni della Fed e l’aumento dell’inflazione al centro delle incertezze macro, i rendimenti dei Treasury in rialzo la stretta normativa in Cina e la crisi Evergrande. Nei mercati azionari sviluppati, la leadership di stile era passata dai value ai growth a agosto, per poi tornare ai primi a fine settembre…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.