Le conseguenze di un’invasione dell’Ucraina per gli investitori

Secondo Ryan Detrick di LPL Financial, il mercato azionario statunitense è in grado di resistere agli scossoni geopolitici (come ha già dimostrato in passato)

Le conseguenze di un’invasione dell’Ucraina per gli investitori
2' di lettura

Martedì l’SPDR S&P 500 ETF Trust (NYSE:SPY) ha ceduto l’1,3% e nelle ultime cinque sessioni di scambi risulta complessivamente in calo del 5,2%; uno dei catalizzatori che stanno causando il sell-off di mercato è una possibile invasione russa dell’Ucraina. Ryan Detrick, Chief Market Strategist di LPL Financial, martedì ha parlato dell’impatto che un’invasione russa potrebbe avere sui prezzi delle azioni.

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La resilienza del mercato

Attraverso un post pubblicato sul blog di LPL FInancial, Detrick ha dichiarato che la stragrande maggioranza degli eventi geopolitici, dalla seconda guerra mondiale in avanti, non ha avuto un impatto duraturo sui prezzi delle azioni statunitensi.

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“Per quanto possa essere devastante un grave conflitto tra Russia e Ucraina, la verità è che le azioni probabilmente saranno in grado di resistere alla battaglia geopolitica”, ha dichiarato Detrick. “In effetti, guardando indietro ad altri importanti eventi geopolitici nel corso della storia, scopriamo che le azioni di solito li considerano come un non evento”.

Quando nel 2020 venne ucciso un generale iraniano in un attacco aereo, l’indice S&P 500 arretrò di appena lo 0,7% prima di recuperare completamente le perdite solo cinque giorni dopo; nel 2021, quando gli Stati Uniti si sono ritirati dall’Afghanistan, l’S&P 500 ha ceduto lo 0,1% e si è ripreso dopo tre giorni.

Eventi geopolitici recenti

Anche quando questi tipi di eventi hanno innescato un crollo istintivo del mercato, Detrick ha affermato che i mercati in genere si riprendono rapidamente: nel 2019 l’S&P 500 perse il 4% in seguito all’attacco con i droni alla Saudi Aramco. Dopo 41 giorni tuttavia recuperò completamente le perdite; nei giorni successivi agli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 l’S&P 500 crollò dell’11,6%, per poi recuperare completamente il terreno perduto nel giro di 31 giorni.

Il punto di vista di Benzinga

Sebbene le azioni militari creino sempre incertezza, l’economia statunitense è solida e gli analisti hanno una prospettiva rialzista sulla crescita degli utili nel 2022; piuttosto che il conflitto in Ucraina, a vera minaccia per il mercato rialzista quest’anno è ldata dalla possibilità di un aumento aggressivo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.

Foto per gentile concessione di: su Flickr