Spotify in calo dopo l’uscita degli utili del 4° trimestre

Sulla performance del titolo Spotify ha pesato anche la diatriba scaturita fra Neil Young e Joe Rogan in merito al podcast di quest’ultimo

Spotify in calo dopo l’uscita degli utili del 4° trimestre
3' di lettura

Mercoledì, dopo la chiusura del mercato, la piattaforma di streaming Spotify Technology (NYSE:SPOT) ha riportato gli utili finanziari del quarto trimestre e dell’intero anno fiscale. Ecco i punti salienti e in che modo stanno reagendo le azioni.

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Cosa è successo

Spotify ha registrato un fatturato del quarto trimestre di 2,69 miliardi di dollari, in aumento del 24% su base annua.

Alla fine dell’anno fiscale la società ha registrato 406 milioni di utenti attivi mensili (MAU); i MAU sono cresciuti del 18% su base annua e del 7% rispetto al trimestre precedente; Spotify ha dichiarato di aver avuto una crescita a doppia cifra dei MAU su base annua in tutte le aree geografiche in cui opera l’azienda.

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Nel quarto trimestre gli abbonati a Spotify Premium sono risultati pari a 180 milioni di MAU, in aumento del 16% su base annua; la società ha riferito che i ricavi medi per utente (ARPU) dagli abbonati Premium sono cresciuti del 3% su base annua.

Nel quarto trimestre i MAU del servizio supportato dalla pubblicità sono stati pari a 236 milioni, con un +19% su base annua; la società ha affermato che nel quarto trimestre i ricavi sostenuti dalla pubblicità hanno raggiunto il livello record del 15% del fatturato totale.

Cosa potrebbe succedere

Di recente Spotify ha segnalato che nel quarto trimestre ha acquisito Findaway e Whooshkaa.

Nel quarto trimestre Spotify ha anche siglato diverse partnership promozionali, che in futuro potrebbero portare a una crescita degli abbonati.

In futuro potrebbe anche valer la pena tenere d’occhio il segmento podcast dell’azienda, poiché Spotify ha annunciato che nel quarto trimestre si è espansa in altri 33 mercati: nel periodo considerato, il consumo complessivo di podcast sulla piattaforma di Spotify ha raggiunto i massimi storici.

Il podcast di Joe Rogan è finito sulle prime pagine di molti giornali, con il musicista Neil Young che ha minacciato di rimuovere le sue canzoni dalla piattaforma in segno di protesta; in seguito alla richiesta, Spotify ha rimosso le canzoni di Young e si è trovata coinvolta in una battaglia contro diversi musicisti.

La società ha poi dichiarato che prevede di non pubblicare più la guidance annuale sui dati finanziari; la decisione giunge mentre la società afferma che molte delle sue nuove iniziative saranno “di natura pluriennale”.

“Intendiamo utilizzare la guidance trimestrale come checkpoint rispetto ai nostri progressi, e in occasione della nostra chiamata degli utili forniremo ulteriori riflessioni e prospettive sulle aspettative per il 2022”, ha dichiarato la società.

La società ha pubblicato la guidance sugli abbonati per il primo trimestre: Spotify prevede che i MAU raggiungeranno i 418 milioni e che gli abbonati Premium totali toccheranno i 183 milioni; si stima che il fatturato del primo trimestre sarà di 2,6 miliardi di euro.

Quest’anno Spotify prevede di ospitare una giornata degli investitori per fornire aggiornamenti su diversi obiettivi operativi a lungo termine.

Movimento dei prezzi di SPOT

Nella sessione regolare di mercoledì le azioni Spotify hanno ceduto il 5,81% chiudendo a 191,92 dollari e nella sessione after-hours hanno perso un ulteriore 10,25%. 

Foto per gentile concessione di Spotify