Amundi spiega in una video call l’impatto molto diversificato della guerra in Ucraina sui mercati emergenti, che avevano aperto l’anno con ottime prospettive ora in parte compromesse. Ben posizionata anche l’India oltre al Medio Oriente
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I mercati emergenti erano entrati nel 2022 sulla scorta di attese positive da parte degli investitori, non solo sul versante azionario ma soprattutto su quello di debito e valute, in quanto molti paesi avevano già iniziato la normalizzazione monetaria appena avviata in USA e UE e si presentavano al nuovo anno con conti con l’estero solidi, in grado di assorbire l’impatto di tassi americani più elevati e di un dollaro forte. Poi l’invasione russa dell’Ucraina ha cambiato lo scenario, che oggi presenta vincitori e vinti. Tra i primi un’America Latina lontana dal conflitto e ricca di commodity, ma anche un’India la cui storia di crescita rimane intatta, tra i secondi soprattutto le economie dell’Est Europa e la Turchia.
NOTE POSITIVE DALLA CINA
È l’indicazione che arriva da una video call di Amundi sulla situazione Russia-Ucraina che ha visto come speaker Monica Defend, head dell’Amundi Institute e Yerlan Syzdykov, Global head of Emerging Markets di Amundi. La discussione è partita dalla nota positiva appena arrivata dalla Cina, impegnata a supportare la stabilità dei mercati e molto ben accolta dagli investitori. Ma, ha sottolineato Defend, restano sul tavolo motivi di preoccupazione, legati alla volatilità, con la Cina sotto i riflettori anche per il ritorno dei lockdown anti Covid…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.