Robeco: la filiera della carne è una minaccia per la salute e l’economia

Robeco: la filiera della carne è una minaccia per la salute e l’economia
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Questo settore ha forti impatti sul benessere degli animali, delle persone e sull’ambiente con conseguenti risvolti negativi anche sulle performance economiche dell’industria

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La filiera della carne va ripensata. Tanti sono gli impatti di questo settore, sia sul benessere degli animali sia sull’ambiente. Per questo motivo rappresenta una minaccia alla salute globale, come sottolinea Masja Zandbergen, Responsabile Sustainability Integration di Robeco.

L’IMPATTO DELLA FILIERA DELLA CARNE

Il significativo impatto ambientale della produzione industriale di bestiame ha effetti negativi non soltanto sulla salute di persone, animali e clima, ma tende anche a generare un impatto finanziario negativo. Il settore è, infatti, uno dei principali responsabili del cambiamento climatico e andrà probabilmente incontro a maggiori controlli regolamentari e finanziari. La crescita della popolazione, l’aumento della ricchezza e il cambiamento climatico sono solo alcuni dei fattori che influenzeranno sensibilmente il sistema alimentare globale negli anni a venire. “La produzione di carne è cresciuta quasi esponenzialmente dagli anni ’60 – sottolinea l’analista Robeco – con la maggior parte dell’aumento imputabile a pollame, suini e bovini. Nel 2014 la persona media consumava circa 43 kg di carne all’anno. Per gli europei e i nordamericani il quantitativo era più che doppio, attestandosi rispettivamente a 80 kg e 110 kg di carne all’anno. Questa media globale è verosimilmente destinata ad aumentare, poiché cambiamenti analoghi nella popolazione, nei redditi e nei tassi di urbanizzazione hanno comportato una crescente domanda di carne e prodotti animali. Si stima che il settore agricolo sia la seconda maggiore fonte di emissioni di gas serra al mondo. In media, una mucca produce 85 kg di metano all’anno”…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.