Perché l’aggregazione degli asset è il futuro del fintech

L'ascesa del fintech non ha portato solo vantaggi, ma anche un ecosistema frammentato per la gestione degli asset. Wealth.com si propone come una soluzione a questo problema

Perché l’aggregazione degli asset è il futuro del fintech
5' di lettura
Di Rafael Loureiro, co-fondatore e CEO di wealth.com

Considera questo: quasi il 90% degli americani usa un qualche tipo di fintech. Ormai la tecnologia finanziaria è integrata nella vita della maggior parte delle persone che conosci, non solo degli early adopters.
L’adozione di massa ha anche alimentato la crescita del numero totale di app finanziarie per smartphone utilizzate, come dimostrano questi dati di Statista

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“Nel 2021 gli utenti negli Stati Uniti hanno aperto circa 2,15 app finanziarie al mese sui loro dispositivi mobili, in aumento di oltre il 32% rispetto al 2019″.

Questa crescita indica che le persone si sentono generalmente più sicure sia circa la propria capacità di utilizzare in modo efficace diversi prodotti finanziari digitali sia circa la capacità delle società fintech di proteggere le loro informazioni.

Questa rapida innovazione nella tecnologia finanziaria crea enormi opportunità sia per gli investitori che per chi beneficia di una migliore alfabetizzazione finanziaria e di un più esteso accesso ai prodotti finanziari; tuttavia, ai vantaggi che derivano da un solido mercato di offerte fintech si accompagnano anche degli aspetti negativi.

La proliferazione di molti prodotti finanziari diversi, sottolineata dai dati sulla crescita dell’utilizzo delle app fintech, ha infatti creato un ambiente frammentato per i consumatori, che spesso si trovano confusi e frustrati dal fatto di non avere un modo semplice per conservare i loro asset in un unico luogo. 

Pensala in questo modo: il fatto che qualcuno abbia accesso a molti strumenti diversi nuovi e migliori non significa necessariamente che abbia una cassetta degli attrezzi che li organizza in modo da rendere più facile la costruzione; se nuovi seghetti, trapani, martelli, ecc. svolgono meglio il loro lavoro individuale, i costruttori inizieranno a usarli, ma un aumento dell’utilizzo non significa che i singoli strumenti si adattino bene insieme all’interno di un sistema aggregato.

Alle persone piacciono i nuovi strumenti che li aiutano a migliorare la propria situazione finanziaria, quindi è logico che l’adozione dei prodotti finanziari digitali sia in aumento, ma ciò non esclude la necessità di una cassetta degli attrezzi aggregata o di strumenti progettati in base all’intero ecosistema.

La frustrazione derivante dal tentativo di orientarsi in un panorama finanziario digitale sempre più complesso può finire per annullare i guadagni in termini di accessibilità che tutti vogliamo raggiungere, oltre ad aggiungere rischi per la sicurezza; più il settore tende a una maggiore frammentazione, maggiori sono le opportunità che creiamo affinché i malintenzionati possano accedere alle informazioni delle persone. La gestione, da parte delle persone comuni, di un gruppo complesso di app e piattaforme finanziarie che spesso faticano a integrarsi è stancante, e nel caso peggiore questa stanchezza porta a problemi di sicurezza e di incuria da parte degli utenti.

La soluzione per ridurre la frammentazione non è centralizzare tutto: la presenza di aziende e prodotti concorrenti, nonché la possibilità di usufruire di scelte diverse, sono in definitiva una cosa positiva per i consumatori. La soluzione è invece quella di pensare in modo olistico a come un prodotto si inserisce nella vita dell’utente al di fuori delle sue interazioni con esso. In futuro, le aziende fintech che risulteranno vincenti saranno quelle che offriranno sia un valore autonomo che una perfetta integrazione con la totalità delle vite delle persone; è fondamentale assicurarsi che i loro prodotti non costringano la gente a frammentare ulteriormente l’attenzione dedicata alle proprie finanze.

Le persone vogliono essere in grado di comprendere in modo semplice e sicuro il loro intero percorso finanziario, dai conti correnti al piano patrimoniale, senza dover accedere contemporaneamente a una dozzina di portali e dashboard diversi.

Ciò è dimostrato dalla nicchia in cui opera attualmente la mia azienda, Wealth.com. Se hai difficoltà a monitorare tutte le tue finanze disaggregate, immagina quanto sarebbe difficile per la tua famiglia se non ci fossi tu a dir loro dove si trovano i vari conti! Le persone non vogliono che i loro cari fatichino a gestire le proprie finanze su conti frammentati, e pensa che fino a non molto tempo fa la pianificazione patrimoniale digitale non era qualcosa di fattibile.  

Ora, non solo varie aziende hanno reso disponibile la pianificazione patrimoniale digitale, ma la nostra innovazione la sta rendendo più completa che mai; un piano patrimoniale può contribuire ad alimentare ulteriormente l’attenzione delle persone (un altro aspetto da osservare e sul quale restare aggiornati) oppure potrebbe integrarsi con il resto della loro vita finanziaria e dare loro una visione olistica del loro patrimonio.  

Abbiamo scelto quest’ultimo percorso perché comprendiamo che le attuali opzioni fintech tra cui dover scegliere, così come le nuove incredibili tecnologie emergenti, non faranno che aumentare nel prossimo decennio. 

Allo stesso modo, aumenterà anche la necessità di ridurre l’attrito creato dalla frammentazione, motivo per cui l’aggregazione degli asset è davvero il futuro del fintech. Ciò non significa che le uniche fintech che avranno successo a lungo termine saranno gli aggregatori di asset o addirittura l’aggregazione di asset come principale offerta di prodotto; significa che le fintech falliranno a meno che non comprendano e si sviluppino sul desiderio fondamentale delle persone di avere modi meno frammentati per visualizzare e gestire gli asset attraverso i vari prodotti finanziari che utilizzano.

In conclusione

Anche se un’azienda non offre specificamente l’aggregazione degli asset, dovrebbe prendersi del tempo per capire come il proprio prodotto possa adattarsi meglio all’interno di un ecosistema aggregato; sviluppare una fintech tenendo a mente l’intera vita finanziaria dei clienti, al di là del proprio prodotto principale, ridurrà gli attriti e sosterrà il successo aziendale.

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