Schroders: c’è persistenza di rendimenti nel Private Equity

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Una recente analisi di Schroders fornisce la prova della persistenza delle performance nel private equity

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Secondo l’analisi condotta da Schroders Capital su 3.512 fondi di private equity dal 1980 ad oggi (sono inclusi solo i General Partner con almeno due fondi e solo fondi con uno storico di almeno sette anni, poiché le performance dei fondi più giovani sono ancora fluttuanti e non definitive), il 36% dei fondi di private equity posizionati nel primo quartile in un periodo (vintage), si sono trovati nello stesso quartile anche in quello successivo (con lo stesso General Partner). Il 64% si è collocato in uno dei primi due quartili e solo il 16% ha perso posizioni.

L’IMPORTANZA DEI DATI

James Ellison, Head of Private Assets Data Insights e Eufemiano Fuentes Perez, Data Scientist di Schroders sottolineano come i dati passati, benché non sempre indicativi di quelli futuri, nel caso dei private equity potrebbero fornire informazioni utili. Un recente studio ritiene che è più probabile per un fondo azionario nel primo quartile per un periodo di cinque anni posizionarsi in un quartile inferiore nel periodo successivo, piuttosto che mantenere la posizione. Lo stesso vale per i fondi di private equity con i risultati peggiori. I General Partner con un fondo classificato nell’ultimo quartile tendono a restarvi anche il successivo. Sono relativamente pochi quelli che riescono a risalire la classifica…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.