Schroders: “Crisi del gas, nel breve avvantaggiati i produttori statunitensi”

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La situazione precaria delle forniture di gas in Europa è al centro dell’attenzione dei mercati dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia

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L’analisi presentata Schroders inizia sottolineando che la crisi del gas è diventata ancora più critica da quando il gasdotto Nord Stream 1 è stato chiuso per manutenzione a luglio. Ora è tornato in funzione, ma la fornitura è stata ridotta, mettendo a rischio l’obiettivo dell’UE di riempire i siti di stoccaggio all’80% della capacità a novembre 2022 e al 90% nel 2023.

L’IMPATTO SUI PREZZI DEL GAS

Secondo Mark Lacey, Head of Global Resource Equities, “l’Europa sta affrontando un periodo di 18-24 mesi di prezzi molto elevati per il gas e l’elettricità, ed è diventata il mercato premium per il gas in questo periodo, con prezzi superiori a quelli dell’Asia e degli Stati Uniti; lo rimarrà fino a quando non inizieremo a vedere nuovi volumi significativi a partire dal 2024/25”. Azad Zangana, Senior European Economist and Strategist,afferma che gli Stati membri dell’UE hanno recentemente concordato una riduzione volontaria del 15% del consumo di gas, ma questa misura potrebbe diventare obbligatoria se le forniture continueranno ad essere interrotte. Sempre Azad Zangana afferma che “l’inflazione energetica sia scesa dal 42% al 39,7% su base annua nell’ultima lettura, ci aspettiamo che ulteriori aumenti dei prezzi mantengano elevata l’inflazione energetica e l’inflazione complessiva nella seconda metà di quest’anno, che a sua volta ridurrà la capacità di spesa delle famiglie”…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.