Inflazione divergente in Usa e Eurozona, cosa vuol dire per le obbligazioni

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Secondo l’ultimo Bond Bulletin di J. P. Morgan AM è ora di passare ad un posizionamento di duration europea in sottopeso, perché il rigore monetario durerà più di quanto il mercato al momento non preveda

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Gli investitori obbligazionari possono trovare conforto nelle crescenti aspettative di una Fed in grado di pilotare un atterraggio morbido per l’economia USA, ma lo stesso non vale per l’Eurozona, dove le incertezze macro che incombono, in un contesto di rallentamento della crescita, ostacolano il tentativo della Bce di arginare un’inflazione ai massimi storici. In precedenza, i portafogli possono avere privilegiato una duration lunga nei titoli core europei, date le deboli prospettive di crescita, ma ora è opportuno passare ad un posizionamento di duration europea in sottopeso, orientandosi verso posizioni che riflettano l’appiattimento della curva dei rendimenti, in quanto il rigore monetario durerà più di quanto il mercato al momento non preveda.

PRIMI SEGNALI DI SGANCIAMENTO

Sono le indicazioni dell’ultimo Bond Bulletin di J.P. Morgan Asset Management, a cura del Team Global Fixed Income, Currency and Commodities, titolato appunto ‘Le traiettorie dell’inflazione divergono’. Di recente, i dati macro hanno mostrato i primi segnali di divergenza tra USA e Eurozona. Negli Stati Uniti, l’indice dei prezzi al consumo a luglio è stato inferiore alle attese segnando il primo ribasso inaspettato da gennaio 2021. Nonostante i toni decisi del presidente della Federal Reserve Powell a Jackson Hole, secondo il Bond Bulletin sembra che l’inflazione USA sia riuscita a spingere le sue componenti più persistenti come salari e abitazioni verso un trend ribassista…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.