Previsioni sul petrolio: il caso rialzista e ribassista

Di seguito, mettiamo a confronto le due ipotesi di rialzo e ribasso del prezzo del greggio considerando i recenti dati sull’inflazione USA e le forniture di petrolio russo

Previsioni sul petrolio: il caso rialzista e ribassista
3' di lettura

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Il prezzo del contratto front-month dei futures sul petrolio greggio è raddoppiato da dicembre 2021 a maggio 2022, passando dai 53,29 dollari di fine novembre ai 109,01 dollari di fine maggio.

Ciò è stato seguito da un movimento dei prezzi estremamente volatile e da una striscia negativa di tre mesi consecutivi che ha riportato il prezzo del greggio in doppia cifra a 89,55 dollari. Ci sono alcuni aspetti nella price action del greggio osservata finora a settembre che potrebbero far propendere per un caso rialzista oppure ribassista.

Il caso ribassista

Il recente calo del greggio registrato la scorsa settimana ha segnato un nuovo minimo con un ampio margine (81,20 contro 85,31 dollari). Si è trattato del livello più basso da febbraio, quando il minimo mensile era sceso a 74,39 dollari.

Inoltre, gli ultimi dati sull’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti non hanno mostrato un rallentamento dell’inflazione e si tradurranno in futuri rialzi dei tassi di interesse.

Pertanto, si è ridotta la prospettiva di un atterraggio morbido verso una possibile recessione. A sua volta si prevede che i consumatori taglieranno i costi e uno di questi potrebbero benissimo essere i viaggi, il che contribuirà a una contrazione della domanda di petrolio.

Il caso rialzista

Dopo il minimo di inizio settembre, che è risultato essere un potenziale doppio minimo, il greggio è rimbalzato in maniera decisa allontanandosi da quel minimo.

Di conseguenza, un arretramento dal suo livello attuale (87,92 dollari) potrebbe trovare compratori pentiti di non aver acquistato sul calo. In effetti, si è formato un altro doppio minimo nelle sessioni di martedì (85,16 dollari) e mercoledì (85,06 dollari), indicando che i compratori stanno diventando più aggressivi sopra il minimo recente.

Inoltre, bisogna prendere in considerazione le future interruzioni delle forniture a causa della prolungata guerra in Ucraina e il loro impatto sull’approvvigionamento russo.

Infine, la stagionalità è un altro catalizzatore che potrebbe supportare prezzi più alti in chiusura di anno.

Le attuali dinamiche che potrebbero determinare un rally sono state oggetto di discussione approfondita durante il PreMarket Prep di mercoledì, nel segmento Stock Odds.

Rob Friesen, capo di Bright Trading e fondatore di Stock Odds, ha esposto in dettaglio una tesi rialzista. La discussione è disponibile qui:

Il punto di vista tecnico

Dall’8 settembre, quando ha toccato il minimo a 81,20 dollari, il greggio ha segnato livelli più alti in quattro delle ultime cinque sessioni. L’unica eccezione è stata un calo di 0,47 dollari nella giornata di martedì, brutale per quasi tutti gli asset tranne che per il dollaro USA. L’attuale massimo del rimbalzo è stato raggiunto nella sessione di mercoledì a 90,19 dollari e un altro nuovo massimo è stato registrato nella fascia bassa degli 89 dollari. Il massimo coincide con un altro massimo giornaliero del 6 settembre a quota 90,39 dollari. Sulla base dei grafici giornalieri, se questa coppia di massimi venisse violata, ci sarebbe poca resistenza giornaliera fino al massimo del 31 agosto di 92,73 dollari. Per gli investitori che cercano una nuova fase di rialzo del greggio, l’innesco potrebbe essere dato da una serie di chiusure sopra il prezzo di fine agosto (89,55 dollari). In tal caso, il massimo mensile di agosto potrebbe essere il prossimo obiettivo al rialzo.

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