Prezzo del latte alle stelle, il settore va verso il collasso

Il prezzo al consumo sfiora già i due euro al litro, e potrebbe aumentare ancora 

3' di lettura

Uno dei beni i cui prezzi sono in aumento sul mercato è il latte. 

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Il problema in questo caso è che le aziende produttrici già arrivano da un lungo periodo difficile che dura da diversi anni. Basti pensare ad esempio all’annosa questione delle quote latte che ha già portato i produttori italiani a protestare diverse volte. 

Il prezzo più alto non genera opportunità

Il fatto che il prezzo di vendita al dettaglio aumenti potrebbe paradossalmente sembrare un’opportunità di generare maggiori guadagni per le aziende produttrici, ma a quanto pare non è così. 

Infatti questo aumento del prezzo è solo la conseguenza dell’aumento dei costi di produzione e trasporto, dovuta in particolare all’aumento dei costi di gas, petrolio ed energia elettrica. 

L’aumento dei costi non ha lo stesso impatto su tutte le aziende, perchè è massimo laddove i margini di guadagno sono molto limitati, mentre può essere più facile da assorbire per chi ha margini più elevati. Le aziende agricole italiane tendono a rientrare nella prima categoria, quindi soffrono di più, anche perchè la concorrenza straniera riesce a contenere meglio l’aumento dei prezzi di vendita al dettaglio. 

Il caso della savonese Frascheri

Ad esempio ieri Andrea Frascheri, dell’omonima azienda leader nella produzione di latte e panna nel savonese, ha spiegato che i rincari energetici senza precedenti che stanno subendo potrebbero arrivare addirittura a mettere in crisi l’azienda. 

Frascheri spa è un colosso locale da tredici milioni di euro di fatturato, quindi in teoria una di quelle tipiche aziende italiane del settore che potrebbe avere maggiori possibilità di sopravvivere. Ma il problema non riguarda solo in sè la raccolta ed il trasporto, ma tutta la filiera, a partire dai mangimi. Ovvero sono addirittura gli stessi allevatori da cui l’azienda si approvvigiona di latte ad aver problemi a sopportare gli aumenti dei costi. 

Frascheri ammette che per ora “l’escalation sembra non essere arrivata al culmine”, ma avverte che in caso una tale situazione perdurasse “buona parte delle 24 mila stalle italiane dovranno vendere (o abbattere) i capi e chiudere (probabilmente per sempre), generando il crollo di un settore che conta duecento mila lavoratori e vale oltre sedici miliardi”.

Gli scenari possibili

Nel caso in cui si avverasse uno scenario simile il latte potrebbe anche iniziare a scarseggiare sul mercato, ma la conseguenza più probabile sarebbe invece un ulteriore aumento del prezzo al consumo, già arrivato in media a quasi due euro al litro, a vantaggio delle aziende straniere che riescono a produrre a basso costo. Infatti l’eventuale chiusura di molte aziende italiane ridurrebbe la concorrenza sul mercato, consentendo alle aziende superstiti di alzare i prezzi anche in assenza di eventuali nuovi aumenti dei costi. 

Per questo motivo il settore agricolo italiano attende un intervento governativo che da un lato gli consenta di sopravvivere, e dall’altro eviti ulteriori impennate dei prezzi del latte sul mercato. 

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