Neuberger Berman teme ancora il rischio recessione e preferisce il credito alle azioni

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Secondo Knutzen (Neuberger Berman) è improbabile nell’arco dei prossimi 12 mesi una crescita duratura delle valutazioni azionarie, un restringimento degli spread creditizi o un calo dei rendimenti dei governativi

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Il 2023 è iniziato con il calo dei rendimenti dei titoli di Stato e il rally dei mercati azionari. Uno scenario successivo alla pubblicazione dell’ultimo Outlook di Neuberger Berman. Tuttavia, nel nuovo outlook l’Asset Allocation Committee (“AAC” o il “Comitato”) della casa d’investimento non intravede alcun segnale di distensione imminente nel quale persiste un mix negativo tra rallentamento della crescita reale e inasprimento delle condizioni finanziarie, malgrado le prime indicazioni circa un allentamento dell’inflazione da livelli decisamente elevati.

PROBABILE UNA RECESSIONE PER LE PRINCIPALI ECONOMIE

“Riteniamo probabile che le principali economie entrino in recessione e anche se ciò venisse scongiurato, i margini e i profitti potenziali delle aziende resterebbero comunque minacciati dal mix sfavorevole crescita-inflazione” fa sapere Erik L. Knutzen, CFA, CAIA, Chief Investment Officer—Multi-Asset Class di Neuberger Berman. Inoltre, le più importanti banche centrali hanno ribadito la propria determinazione a inasprire le condizioni finanziarie: un contesto che, secondo il manager, rende improbabile nell’arco dei prossimi 12 mesi una crescita duratura delle valutazioni azionarie, un restringimento degli spread creditizi o un calo dei rendimenti obbligazionari dei governativi…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.