Larry Summers: i fondi per ricostruire l’Ucraina dovrebbero venire dalla Russia

L'idea di Larry Summers riprende e capovolge quanto già accaduto all'indomani della conclusione della seconda guerra mondiale

Larry Summers: i fondi per ricostruire l’Ucraina dovrebbero venire dalla Russia
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L’ex segretario al Tesoro Lawrence Summers ritiene che i fondi necessari per ricostruire l’Ucraina dovrebbero provenire dai beni dello Stato russo, allo stesso modo in cui la nazione guidata da Vladimir Putin aveva sequestrato i beni tedeschi durante la seconda guerra mondiale per finanziare la propria ricostruzione.

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«La Russia ha utilizzato i beni tedeschi per pagare la ricostruzione dopo l’aggressione tedesca avvenuta durante la seconda guerra mondiale. Le risorse dell’Iraq, dopo l’ingresso dell’Iraq in Kuwait, sono state sequestrate per sostenere la ricostruzione del Kuwait e anche per risarcire altre nazioni più lontane che erano state vittime di quel conflitto», ha detto Summers al conduttore della CNN Fareed Zakaria.

«E questa deve essere la principale fonte di sostegno in Ucraina. Deve essere la massima fonte di sostegno per i paesi che accolgono rifugiati dall’Ucraina. E deve essere la massima fonte di sostegno per i paesi dell’emisfero meridionale, i paesi in via di sviluppo che hanno pagato e sofferto enormemente a causa dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia a causa dell’aggressione russa», ha detto.

Summers ritiene che se si creasse un precedente in base al quale i paesi che si impegnano in un’aggressione “nuda e transfrontaliera” perderanno i loro beni statali, sarebbe un precedente molto salutare.

Alla domanda da dove sarebbero arrivati i soldi, l’ex segretario al Tesoro ha indicato le istituzioni bancarie internazionali.

«I fondi sono detenuti in istituti bancari internazionali di tutto il mondo che, a loro volta, trattengono i crediti nei confronti delle tesorerie dei principali paesi, principalmente degli Stati Uniti e degli europei. Quindi abbiamo la possibilità di sequestrare questi beni. E quando li sequestriamo, possiamo spenderli come meglio crediamo senza bisogno dell’approvazione russa e con forti precedenti in casi come quello che è avvenuto in Iraq», ha detto.

Foto via Brookings Institution su Flickr