La Financière de l’Echiquier: nonostante i sospetti non siamo in presenza di una crisi bancaria

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Alexis Bienvenu, gestore di La Financière de l’Echiquier prevede che nei prossimi mesi sarà sempre più difficile finanziarsi a causa degli aumenti dei tassi e della cautela delle banche

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Nell’ultima settimana il tasso a due anni USA è passato dal 5% al 3,9%, movimento paragonabile solo alla crisi sistemica del 2008. Le ragioni sono evidenti, come spiega Alexis Bienvenu, gestore di La Financière de l’Echiquier, dopo il recente fallimento di tre banche regionali USA legate alla start up californiane o alle criptovalute, gli investitori hanno iniziato a dubitare dello stato di salute di altri istituti come  First Republic Bank negli Stati Uniti e Crédit Suisse in Europa. Infatti gli investitori sono corsi ad acquistare i cosiddetti asset privi di rischio e hanno abbandonato le attività bancarie, comprese quelle più solide. Tanto più che questi asset, negli ultimi mesi, erano cresciuti in modo significativo, addirittura eccessivo.

 

SIAMO DI FRONTE A UNA NUOVA CRISI BANCARIA?

L’esperto di La Financière de l’Echiquier sostiene che in campo finanziario l’imprevedibilità è l’unica certezza soprattutto in conseguenza degli ultimi rialzi dei tassi particolarmente bruschi. Nonostante ciò Alexis Bienvenu sottolinea che, alla luce delle informazioni comunicate dalle banche e vagliate dalle autorità di vigilanza, le tensioni attuali possono essere superate. La questione negli USA interessa attori non sistemici che hanno beneficiato dell’espansione dell’universo tecnologico in un momento di allentamento della regolamentazione per le piccole banche durante la presidenza Trump. In Europa la situazione era circoscritta a Crédit Suisse. Dopo la sua acquisizione da parte di UBS non ci sono più, a meno di ulteriori rivelazioni imprevedibili, altri attori sistemici che sembrano essere in difficoltà nel Vecchio Continente…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.