Fine di un’era: la Germania abbandona il nucleare

La Germania abbandona definitivamente il nucleare; una decisione già accelerata da Angela Merkel e portata a compimento ieri

Fine di un’era: la Germania abbandona il nucleare
2' di lettura

La Germania, nel fine settimana, ha chiuso le ultime tre centrali nucleari ancora attive come parte del suo passaggio predeterminato verso fonti energetiche sostenibili.

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Cosa è successo

La società energetica RWE, in una dichiarazione rilasciata sabato poco dopo mezzanotte, ha confermato che la più grande economia europea ha scollegato i suoi ultimi tre reattori dalla rete elettrica.

«La fine di un’era: dopo 35 anni, la centrale elettrica di Emsland è stata disconnessa dalla rete. Era l’ultima unità nucleare operativa della RWE. Questo segna anche la fine della produzione di energia nucleare in Germania dopo circa 60 anni», si legge. 

Già dal 2002, la Germania stava pensando di abbandonare l’energia nucleare, ma dopo la catastrofe nucleare di Fukushima in Giappone, l’eliminazione graduale è stata accelerata dall’ex cancelliera Angela Merkel.

«I rischi dell’energia nucleare sono in definitiva incontrollabili; ecco perché l’eliminazione graduale del nucleare rende il nostro Paese più sicuro ed evita ulteriori scorie nucleari», aveva detto il ministro dell’Ambiente tedesco Steffi Lemke all’inizio di marzo.

La chiusura di Emsland, Neckarwestheim II e Isar II ha ricevuto un’accoglienza mista dai tedeschi. Mentre veniva celebrato dagli attivisti antinucleari che si erano radunati davanti alle tre centrali elettriche e durante le dimostrazioni tenutesi a Berlino e Monaco, il personale dell’impianto ha condotto cerimonie più cupe per sancire l’evento.

Perché è importante

La decisione della Germania di interrompere l’uso delle centrali nucleari è stata accolta con scetticismo sia a livello nazionale che internazionale e fino all’ultimo minuto ci sono stati molti infruttuosi appelli per sospendere la decisione.

L’anno scorso, quando i prezzi dell’energia sono aumentati dopo che Vladimir Putin aveva limitato le forniture di gas all’Europa, il governo guidato da Olaf Scholz ha esitato a chiudere le centrali nucleari entro il 31 dicembre. Successivamente, il cancelliere ha concesso una proroga una tantum, ma ha insistito sul fatto che la chiusura definitiva sarebbe dovuta avvenire entro il 15 aprile.