“Il rischio default Usa mette in discussione il ruolo del dollaro”

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Giampaolo Galli, direttore dell’Osservatorio Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Roma, parla a Financialounge.com On Air del mancato accordo sul tetto del debito statunitense e della politica monetaria della Fed

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Il default degli Stati Uniti sarebbe un problema globale con effetti recessivi sull’economia di tutto il mondo. Giampaolo Galli, professore ordinario di Economia politica e direttore dell’Osservatorio Conti pubblici italiani dell’Università Cattolica di Roma, ospite di Financialounge.com On Air, avverte: “Si rischia di vincere la guerra contro la Russia ma di perdere una guerra globale. Se non si trovasse un accordo sul tetto del debito Usa sarebbe messo in discussione il ruolo del dollaro nell’economia mondiale con effetti depressivi sull’economia americana e su quella mondiale. Il governo taglierà gli interessi delle cedole sui T-Bills e T-Bonds”.

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IL LUNGO EFFETTO DELLA POLITICA MONETARIA

Gli Usa sono stretti in una morsa, tra rischio default, che porterebbe la prima economia mondiale a non poter onorare il proprio debito dal prossimo primo giugno, e ulteriori rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. Jamie Dimon, ceo di J.P. Morgan, intervenendo all’Investor Day, ha detto che è molto probabile un innalzamento fino al 6-7%. “L’aumento dei tassi fino al livello previsto da Jamie Dimon è una cosa sicuramente possibile – aggiunge il professor Galli – dato il livello attuale del tasso di inflazione. L’effetto delle politiche monetarie, restrittive o espansive che siano, si ha dopo i famosi ‘long and variable lags’ di Milton Friedman, cioè ci vogliono uno-due anni perché si riesca a ridurre l’inflazione per effetto dei rialzi dei tassi”…

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Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.