Gli investitori asiatici temono il ritorno alla Casa Bianca dei repubblicani e un rallentamento del taglio dei tassi della Fed. Secondo Fitchratings i nuovi dazi annunciati da Trump incideranno dell’1% sul Pil di Cina, Corea e Vietnam
Non solo i mercati americani, adesso anche la Cina inizia a pensare che la rielezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti possa concretizzarsi. I segnali ci sono tutti, da giorni. Anche oggi, infatti, le Borse cinesi hanno chiuso in negativo, in un clima di generale debolezza per diverse piazze asiatiche. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha perso l’1,3%, mentre la Borsa di Shanghai ha ceduto lo 0,68% e quella di Shenzhen lo 0,9.
I TIMORI DEGLI INVESTITORI
Sulle performance delle Borse cinesi pesa la mancata iniezione di liquidità da parte del Governo per risollevare l’economia. Annunciata da tempo, per ora è stata attuata solo in parte, tanto che le ricadute si fanno sentire da giorni anche sulle Borse europee, in particolare sul settore del lusso. Ma tra gli investitori sta emergendo anche una certa avversione al rischio in attesa di capire quali potranno essere le prossime mosse della Fed: c’è infatti il timore che, di fronte ai dati sul mercato del lavoro statunitense, la Banca centrale americana rallenti l’atteso taglio dei tassi di interesse. Ma l’avversione al rischio è legata soprattutto alla possibilità che venga rieletto Trump e scattino quindi pesanti dazi per l’economia cinese…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.