Secondo Invesco Global Sovereign Asset Management Study, gli investitori sovrani rivalutano il reddito fisso, il private credit è in crescita e l’oro assume una rilevanza sempre più strategica nelle riserve
Le strategie di investimento dei fondi sovrani globali si stanno ricalibrando profondamente alla luce di un contesto dominato da geopolitica, inflazione persistente e rischi di frammentazione dei mercati. È quanto emerge dalla tredicesima edizione dell’Invesco Global Sovereign Asset Management Study, che evidenzia come la costruzione dei portafogli stia evolvendo verso una combinazione più marcata di gestione attiva, private markets e strumenti difensivi, a partire dall’oro. Lo studio è basato sulle opinioni di 141 professionisti senior degli investimenti, tra i quali chief investment officer, responsabili di asset class e strategist di portafoglio.
FONDI SOVRANI GESTITI IN MODO ATTIVO
La tendenza più chiara è la crescente preferenza per le strategie attive: in media, oltre il 70% dei portafogli dei fondi sovrani risulta oggi gestito in modo attivo sia nel reddito fisso sia nell’azionario. Più della metà (52%) prevede di incrementare l’esposizione attiva sulle azioni nei prossimi due anni, mentre il 47% farà altrettanto nel reddito fisso. Questo orientamento è particolarmente marcato tra le istituzioni di dimensioni maggiori (oltre 100 miliardi di dollari di asset), dove il 75% ha aumentato l’attività nell’equity, rispetto al 43% dei fondi medi e al 36% di quelli più piccoli. Le motivazioni sono legate al bisogno di precisione in un mercato sempre più frammentato: la gestione attiva viene utilizzata per affrontare i rischi di concentrazione negli indici, gestire la dispersione geografica e garantire una maggiore resilienza strutturale…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.