Riflettori puntati sul calo dei consumi statunitensi, sul rallentamento della crescita dell’Eurozona, sulla leva fiscale che sta diventando sempre più importante e sulle proiezioni sulla crescita della Cina nel 2026
Da un lato l’ottimo andamento del settore dell’IA negli Stati Uniti, le aspettative di un allentamento monetario da parte della Fed e il sentiment positivo riguardo all’espansione fiscale in Germania. Dall’altro, le tensioni commerciali tra Washington e Pechino, le preoccupazioni legate ad alcuni eventi creditizi negli Stati Uniti e i timori riguardo all’effetto di lungo periodo della spesa pubblica sul deficit, sul debito e sulle valute. In questo contesto Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute, e Vincent Mortier, Group CIO, Amundi, nel Global Investment Views di novembre hanno delineato i principali temi economici che probabilmente emergeranno nei prossimi mesi.
IL CALO DEI CONSUMI STATUNITENSI
Il primo dei quali riguarda il calo dei consumi che continuano a essere il pilastro dell’economia statunitense. “La buona tenuta dei consumi emersa sinora dai dati pubblicati, nonché un potenziale aumento delle spese per gli investimenti (in particolare nell’IA), ci hanno fatto rivedere al rialzo le stime sulla crescita statunitense per il 2025 (1,9%) e per il 2026 (1,9%)” fanno sapere Defend e Mortier. I quali notano come gli investimenti nel settore tecnologico non si siano ancora tradotti in una creazione significativa di nuovi posti di lavoro e, anche per questo, prospettano un rallentamento della crescita dei redditi e un raffreddamento dei consumi…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.
