Per la Bce sarà cruciale la capacità di ‘leggere’ la politica nell’anno in cui si discuterà il nuovo Patto di Stabilità, mentre la Fed dovrà soprattutto capire cosa ‘vede’ Wall Street, dove le distorsioni non mancano
Tra martedì e giovedì Fed e Bce si riuniscono per l’ultima volta nel 2021. Quello che annunceranno è stato abbastanza telegrafato: l’americano Jay Powell dovrebbe confermare l’accelerazione del tapering, vale a dire la progressiva riduzione degli acquisti a fronte di un’inflazione non più transitoria, mentre la francese Christine Lagarde dovrebbe confermare l’esaurimento del PEPP, il programma di acquisti emergenziali a fronte della pandemia, per marzo, ma anche che è pronta a usare tutta la flessibilità possibile per mantenere condizioni finanziarie favorevoli ricorrendo ad altri schemi, e comunque reinvestendo i titoli a scadenza accumulati con il PEPP almeno fino a tutto il 2023. La parte difficile per Powell e Lagarde, che resteranno in carica rispettivamente fino a febbraio 2026 e a novembre dell’anno successivo, comincia a gennaio, e sembra destinata a durare almeno 12 mesi. Per l’avvocatessa parigina prestata alle istituzioni finanziarie internazionali il compito più difficile sarà la ‘lettura’ del quadro macro e soprattutto di quello politico, dopo il cambio della guardia in Germania, mentre per l’avvocato di Washington prestato prima alla politica e poi al central banking quello ancora più arduo sarà la capacità di ‘leggere’ i mercati.
IL CONFRONTO SUL NUOVO PATTO DI STABILITÀ
Cominciamo da Christine, il suo problema si chiama Christian Lindner, il liberaldemocratico ministro delle Finanza del nuovo governo tedesco guidato dal cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, che insieme ai colleghi ‘frugali’ nordici dovrà negoziare con francesi e italiani il Patto di Stabilità nella nuova versione post-pandemia. Lo stesso Scholz, nel passare da ex titolare le consegne al suo successore ha detto che ora bisogna creare nel bilancio federale le riserve necessarie per affrontare la prossima crisi. La sospensione del Patto causa pandemia, che durerà per tutto il 2022, è stata lo ‘scudo’ che ha consentito ai paesi meno in regola come l’Italia di sfondare abbondantemente i parametri di deficit e debito e alla Bce di comprare in gran quantità i rispettivi titoli di Stato. Il nuovo Patto lo devono scrivere i politici, ma per Lagarde rappresenterà anche se indirettamente il perimetro del suo margine di manovra nella nuova normalità post pandemia…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.