OpenAI annuncia “omni”, l’evoluzione del modello alla base di ChatGPT. Che migliora notevolmente l’interazione tra uomo e computer
Qualcuno credeva sarebbe stato GTP-5. Qualcun altro, invece, che sarebbe stato il nuovo motore di ricerca al quale OpenAI sta lavorando (neanche troppo) segretamente da tempo. Poi, lo scorso 10 maggio, ecco arrivare il tweet di stesso Sam Altman, per anticipare i contenuti della diretta di ieri sera: “Non è GPT-5, non è un motore di ricerca, ma abbiamo lavorato duramente su alcune nuove cose che pensiamo piaceranno molto alle persone! A me sembra magia”. Alla fine, a tenere la presentazione non è stato il pupillo di Satya Nadella bensì Mira Murati, Chief Technology Officer di OpenAI. Che ha illustrato al mondo il nuovo modello GPT-4o (la ‘o’ sta per ‘omni’), che è possibile usare già da oggi in Chat-GPT.
UN BEL PASSO AVANTI
GPT-4o non è la rivoluzione annunciata da Sam Altman per GTP-5, ma rappresenta comunque un bel passo avanti nel campo dell’interazione tra uomo e computer. Questo nuovo modello accetta input di testo, audio e immagini, e genera output in qualsiasi combinazione di questi formati. La velocità di risposta agli input audio è notevole, con un tempo minimo di 232 millisecondi e una media di 320 millisecondi, paragonabile ai tempi di reazioni umani in una conversazione. Dal punto di vista delle prestazioni, GPT-4o eguaglia il modello GPT-4 Turbo per quanto riguarda il testo in inglese e il codice, con notevoli miglioramenti nella gestione del testo nelle altre lingue. Chi di voi l’ha già usato stamattina, se ne sarà accorto senz’altro…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.