I rapporti Pechino-Washington non sono migliorati con Biden, ma in finanza la partita può finire con un win-win. I grandi nomi dell’asset management l’hanno capito e vogliono conquistare il mercato
Di solito, quando due superpotenze globali entrano in rotta di collisione, alla fine si conta un vincitore e un vinto, dal conflitto tra Roma e Cartagine fino alla Guerra Fredda tra Usa e Urss un paio di millenni dopo, è andata sempre più o meno così. Il nuovo mondo bipolare, la cui strutturazione è stata accelerata dalla de-globalizzazione e dalla pandemia, farà eccezione? L’equilibrio tra impero americano e sovietico si reggeva sulla paura dell’autodistruzione nucleare. Quello attuale tra le due superpotenze si regge su un formidabile intreccio di interessi comuni, per ora soprattutto economici e finanziari, che tutte e due le parti hanno grande convenienza a infittire e sviluppare, non tanto per evitare la distruzione reciproca, ma per rafforzare le fondamenta del benessere e della crescita futuri di entrambi.
RISPARMIO OGGETTO DEL DESIDERIO
A livello politico, le relazioni sembrano peggiorate con l’arrivo di Biden al posto di Trump alla Casa Bianca, la guerra dei dazi si allarga sempre più alla competizione per il primato tecnologico, mentre da Washington vengono lanciati nuovi sospetti sulle origini della pandemia, scatenando reazioni molto irritate di Pechino. E si scalda anche il fronte del contenzioso politico-territoriale, da Taiwan, a Hong Kong, in un Sud Est asiatico tornato turbolento dopo il golpe in Myanmar. Ma intanto tra i big di Wall Street sembra essere sbocciata quella che il Financial Times ha definito una vera e propria “love story” con la Cina, dove l’oggetto del desiderio è rappresentato dallo sterminato popolo dei risparmiatori cinesi, che hanno sempre più reddito disponibile da impiegare in qualcosa di alternativo e più moderno rispetto a immobili e cash, visto anche il rapido invecchiamento della popolazione…
Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge.com.